Il maltempo non ferma la festa dedicata al fagiolo

Il prodotto, abbondante e di qualità, è stato venduto bene nonostante la pioggia Nel pomeriggio la schiarita e il ritorno della folla delle grandi occasioni in centro

LAMON. Un sabato sera da incorniciare, una domenica mattina caratterizzata dalla pioggia battente e poi, nel pomeriggio, il ritorno del sole e della folla nelle vie di Lamon e tra gli stand dedicati a sua maestà il fagiolo. Sole e folla che hanno premiato gli sforzi dei produttori, rimasti tutti al loro posto nonostante la mattinata poco incoraggiante, per accontentare gli acquirenti arrivati anche dalla Lombardia e dal Piemonte.

«Hanno risentito un po’ della pioggia le gastronomie, che non hanno visto le code degli anni scorsi anche se gente seduta a pranzo ce n’era comunque dappertutto», dice il sindaco Vania Malacarne tracciando un primo bilancio della festa del fagiolo 2016, «ma i produttori hanno continuato a vendere nonostante la pioggia, offrendo un prodotto che quest’anno si è rivelato abbondante e sano». E si è venduto bene nonostante l’aumento di prezzo deciso da questa edizione (20 euro al chilo invece di 15 per il secco, 6 euro invece di 5 per il fresco) e difeso con forza dal consorzio di tutela come uno strumento per remunerare in modo equo il lavoro dei produttori.

La giornata clou della kermesse, quella di ieri, era partita dunque sotto cattivi auspici, con la pioggia a tratti intensa, affluenza di visitatori ridotta, espositori scoraggiati e volontari con gli occhi incollati ai monitor delle immagini meteo satellitari, che mostravano una perturbazione “fantozziana” proprio sopra il Bellunese e l’Alto Trevigiano.

Nel ventesimo anniversario del rilascio dell’Igp al fagiolo di Lamon, dunque, la festa sembra destinata ad un epilogo sottotono. Nella tarda mattinata, invece, il colpo di scena: il cielo si è aperto, la pioggia è cessata e le strade di Lamon, dal primo pomeriggio, sono tornate gremite come tutti gli anni.

«Ci sono due tipi di visitatori», commenta il sindaco Malacarne, «quelli che arrivano per trascorrere una domenica di svago e che sono quindi più condizionati dal meteo, e quelli che vengono a Lamon per il prodotto e che non si fanno fermare dalla pioggia. Grazie a loro i produttori hanno venduto bene, sia sabato sia domenica. E una volta che il meteo si è sistemato, via Roma si è gremita».

Una finale di festa che ha lasciato tutti soddisfatti, dai ragazzi delle scuole che hanno partecipato alle animazioni agli artisti dei gruppi folk che si sono esibiti per i visitatori nonostante i timori della mattina di dover annullare gli spettacoli. «Molti plausi sono arrivati anche al gruppo Drio le peche», spiega il sindaco Malacarne, «per la mostra allestita all’ex chiesa di San Daniele, che sabato è rimasta aperta fino alle 23, con tanti complimenti anche da parte dei lamonesi».

Sul piano del traffico non si sono registrati inconvenienti: i carabinieri in servizio e quelli in congedo, la forestale, i volontari di protezione civile di Lamon e di Arsiè assieme alla polizia locale hanno gestito con professionalità l’afflusso sia durante il maltempo sia con l’ondata di visitatori del pomeriggio.

Stefano De Barba

GUARDA LA FOTOGALLERY

SUL SITO

www.corrierealpi.it

Argomenti:fagiolofesta

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi