Il mandante delle rapine rischia 8 anni di carcere: le vittime vogliono i danni

Il pubblico ministero ha chiesto la condanna di Daniel Nigro la mente dei colpi del 2017 e ci saranno dei risarcimenti. I complici hanno patteggiato 

Rapine in Valbelluna: chiesti otto anni. Daniel Nigro, che è considerato la mente dei colpi dell’estate 2017 tra Belluno, Santa Giustina e Feltre, rischia questa condanna. Con lo sconto, perché ha scelto il rito abbreviato. Il pubblico ministero Faion l’ha ritenuto l’ideatore e il mandante di tutti: da quello consumato nell’abitazione di Alma Buso a Cirvoi a quello solo tentato al dentista di Santa Giustina, Cesare Werlick. Otto anni e 4 mila euro di multa. La richiesta complessiva di risarcimento danni è di 45 mila euro: 30 di Buso con l’avvocato Coletti; 10 mila Werlick con Cason, premesso che ci sarà una causa civile; 5 mila del trans di Feltre con Fantauzzi.

Il difensore trevigiano Galletti ha tentato di spuntare qualcosa di meno, cercando di scagionare Nigro da alcuni episodi, poi il giudice per le udienze preliminari Marson ha rinviato per repliche e sentenza al 5 ottobre, nel frattempo l’imputato ha lasciato il carcere di Baldenich ed è agli arresti domiciliari. Gli esecutori materiali hanno già patteggiato: Mattia Lotto quattro anni e sei mesi e F. S. , che era maggiorenne solo per la rapina tentata a Santa Giustina, un anno e otto mesi. Messa alla prova dal Tribunale dei Minori per i tre episodi precedenti e di competenza della Procura veneziana.

Il periodo dei colpi va dal 22 luglio al primo settembre dell’anno scorso. In orario serale, la bellunese Buso era stata legata mani e piedi con fascette da elettricista, imbavagliata con del nastro adesivo e minacciata con un’arma. I due ragazzi se n’erano andati dalla sua abitazione alla periferia cittadina con una somma tra i 1.500 e i 2 mila euro e diversi gioielli chiusi nella cassaforte. Il trans sudamericano del Pasquer era stata minacciata con un’arma e picchiata: le sarebbe stato anche sottratto il telefono. È stata costretta a rivolgersi al Pronto soccorso per una prognosi di 10 giorni. Poi il giorno dopo Ferragosto l’assalto alla sala slot e la fuga su un motorino risultato rubato. Erano stati minacciati il titolare e un dipendente e rubato un incasso sui 20 mila euro. Dopo qualche tempo, si saprà che anche una cliente era stata derubata di 100 euro. Due giovani erano travisati da un passamontagna e un casco.

Infine, l’assalto fallito alla villa di Werlick. Il 61enne professionista aveva reagito ed era stato pestato. Due i giovani che gli avevano intimato di consegnare i soldi, sotto la minaccia di una pistola, non si sa se funzionante o una replica da collezione. –



Argomenti:rapine

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi