«Il massimo ribasso è folle e penalizza noi bellunesi»
BELLUNO. «La forbice tra aziende artigiane e industriali si è molto ristretta rispetto a qualche anno fa. Non solo nel numero medio degli addetti, ma anche sul fronte delle problematiche che si trovano ad affrontare».
A evidenziarlo è Paolo Tramontin, presidente del settore edilizia di Confartigianato Imprese Belluno, che torna a puntare l’accento su una questione precisa: gli appalti aggiudicati con il massimo ribasso. «Già le possibilità di lavoro sono poche», insiste, «e i cantieri che aprono in provincia sono molto spesso assegnati a ditte esterne. Non ci stancheremo mai di ripeterlo, tanto più che il nostro appello continua a rimanere inascoltato: il massimo ribasso è qualcosa di folle e taglia fuori le imprese bellunesi. Pensiamo che nessuno dei cantieri previsti da qui al 2021 vede chiamate in causa ditte locali. E si verificano paradossi, come aziende di Napoli che arrivano per costruire una casa popolare a Feltre».
Tramontin porta poi qualche numero relativo all’andamento delle imprese artigiane iscritte alla Cassa edile di Belluno. Nell’esercizio ottobre 2015-settembre 2019 erano 257, per 991 dipendenti. A settembre 2017 sono scese a 249, ma è rimasto stabile il numero di addetti. Considerando invece il semestre ottobre 2017-marzo 2018, il calo è evidente, con 817 dipendenti e 211 ditte. «Si rileva un leggero recupero nei primi tre mesi del semestre aprile-settembre 2018», continua, «che fa propendere per una considerazione positiva riferita alla possibilità di recuperare il gap rilevato nel primo semestre di esercizio».
«Dal 2008 a oggi si è perso il 50% di forza lavoro e aziende», prosegue. «Negli ultimi mesi sta emergendo qualche segnale positivo. C’è qualche remunerazione, ma minima, e non permette investimenti».
Per quanto riguarda l’edilizia privata, bisogna ragionare giorno per giorno. «Ci troviamo in un contesto in cui a un picco di lavoro può arrivare subito dopo un periodo molto negativo», commenta. «I privati, come il pubblico, sono diventati dei pessimi pagatori. Ora speriamo che i rinnovi degli incentivi fiscali “sismabonus” ed “ecobonus” abbiano effetti positivi».
Il patrimonio residenziale è molto datato: oltre il 70% in Regione è stato costruito prima del 1981, precedente alla normativa antisismica (del 1974) e per l’efficienza energetica (1976). «Sono anni che insistiamo sul fatto che bisogna puntare sulla riqualificazione dell’esistente», conclude Tramontin. «Ci troviamo di fronte a edifici vetusti e che possono anche costituire un pericolo. Per fortuna ci vengono incontro la Regione e normative europee, che mettono il recupero tra le priorità». —
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