Il ministro Fraccaro «Le Olimpiadi? Prima meno tasse e lavoro per tutti»

Il titolare dei Rapporti con il Parlamento non si sbilancia mentre Kasper, che fa parte del Cio, scommette su Milano 
DeMarchi Riese Pio X centro culturale Casa Riese incontro pubblico con il ministro Riccardo Fraccaro
DeMarchi Riese Pio X centro culturale Casa Riese incontro pubblico con il ministro Riccardo Fraccaro

CORTINA

Ai piedi delle Tofane si continua a stare con il fiato sospeso. Martedì mattina il Coni deciderà la data nella quale decidere chi sarà la candidata italiana alle Olimpiadi 2026. «Condivido quanto dichiarato dal sottosegretario Giorgetti sulla candidatura ai Giochi Olimpici Invernali 2026. Sarà ora cura e dovere del Coni preparare al meglio tutte le valutazioni sulla base di quanto espresso dal Governo», ha dichiarato il numero uno dello sport Malagò. E quindi martedì non ci sarà alcuna decisione definitiva, ma sarà solo individuato un percorso da seguire per giungere alla scelta della candidata italiana.



Attenzione, però: ieri a Riese Pio X, il suo paese d’origine, è stato più chiaro ancora Riccardo Fraccaro, ministro dei Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta.

Chiaro e, se possibile, non del tutto rassicurante, a proposito dei giochi olimpici. «Il Consiglio dei Ministri si è espresso, abbiamo parlato di sostenibilità ambientale ed economica. Ovviamente i cittadini hanno bisogno di abbassamento delle tasse, reddito di cittadinanza e sostegno al reddito, sostegno anche occupazionale, e questo prima delle Olimpiadi», ha specificato. «L’intenzione di sostenere questa proposta c’è, sul dove dobbiamo rispettare l’autonomia del Coni. Noi abbiamo parlato di principi anche per essere giusti e corretti nei confronti di tutti. L’offerta più rispettosa di questi principi sarà quella che appoggeremo con più forza. I soldi prima di spenderli in un’Olimpiade vorrei spenderli per dare sostegno agli enti locali, anche alla Regione, e il mio impegno sarà anche nel contribuire a dare più autonomia al Veneto che l’ha sempre chiesta».

La politica a dire la verità si muove in ordine sparso, con partiti che si stanno schierando.



La dichiarazione dell’autorevole rappresentante del Governo va interpretata, frase per frase. E qualcuno lo ha fatto mettendo addirittura avanti le mani: se la candidatura individuata dal Coni sarà economicamente troppo pesante, beh, qualche pensierino Palazzo Chigi lo farà. Secondo altri, un’esternazione come questa incoraggia Cortina, ritenuta la proposta più risparmiosa e più vantaggiosa dal punto di vista dei costi ambientali. Ma dentro il Coni che aria tira? Ieri ha parlato Gian-Franco Kasper, presidente della Federazione Internazionale Sci e componente influente del Comitato Olimpico Internazionale. «Io credo», ha premesso, «che l’Italia abbia una grande possibilità, soprattutto perché dopo la Svizzera, anche l’Austria con Graz è uscita dalla corsa. Tra le tre candidature italiane quella che conosco meglio è quella della Lombardia. Posso dire che le possibilità sono tante, e che l’Italia è veramente favorita, ma la scelta tra le tre dipende dal Coni» . Appunto, lo sappiamo. Ma dopo l’appello del Governo a una candidatura low cost? Kasper ritiene ancora che sia Milano a giocarsi il titolo. E non importa, a suo avviso, che non sia una città alpina come Cortina. «Milano con l’Expo 2015 e con il piccolo test event del Castello Sforzesco per la gara di coppa del mondo di fondo in centro di Milano ha dato chiari messaggi». —



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