Il Movimento 5 stelle è fuori dal consiglio

L’aggiornamento dei dati a seguito della verifica dei verbali fa scattare un seggio in più per Paolo Gamba, che alla fine ne avrà sei (entra Vantaggi)

BELLUNO. Il Movimento 5 stelle rimane fuori da Palazzo Rosso. Paolo Gamba invece guadagna un seggio in consiglio comunale (passa da cinque a sei). L’aggiornamento dei dati a seguito della verifica dei verbali, abbinata ad un’analisi della normativa che regola l’assegnazione dei seggi in consiglio comunale, ha portato con sè diversi cambiamenti.

Il primo rappresenta una tegola per il Movimento 5 stelle: Stefano Messinese non siederà fra i banchi dell’opposizione. Da un primo calcolo, fatto il giorno successivo allo spoglio del primo turno, sembrava che i 5 stelle entrassero in consiglio. Ma la norma (il riferimento è il Testo unico enti locali, l’articolo è il 73, commi 8, 9 e 10) prevede che “nell’ambito di ciascun gruppo di liste collegate la cifra elettorale di ciascuna di esse, corrispondente ai voti riportati nel primo turno, sia divisa per 1, 2, 3, 4, ... sino a concorrenza del numero dei seggi spettanti al gruppo di liste”. In pratica i voti di lista, in caso si presenti una coalizione, vanno sommati, ed è quello il dato da tenere buono per effettuare i conteggi.

Il decimo seggio è così scattato per la coalizione di Gamba (coefficiente 613,1), l’undicesimo per la Lega Nord (564,6), l’ultimo per Civiltà bellunese (556). Il Movimento 5 stelle aveva preso 542 voti di lista al primo turno (i conti si fanno sulle liste, non sui voti al candidato sindaco) e così è rimasto fuori dal consiglio per soli 14 voti. Gamba ottiene così un consigliere in più: il posto spetta a Giuliano Vantaggi.



Cambiano molte preferenze.
Ma la verifica dei verbali ha portato molti cambiamenti anche a livello di preferenze date ai singoli candidati consiglieri. Sono ben 77 i dati che sono stati aggiornati dall’ufficio elettorale del Comune. Sul sito della Prefettura i dati sono ancora quelli provvisori inseriti al termine dello spoglio dell’11 giugno, e non si sa se saranno aggiornati diventando definitivi.


Lieve modifica anche per i voti di lista: In Movimento ne ha due in più, Insieme per Belluno e Belluno D+ uno in più per ciascuna. Le tre liste di Massaro, dunque, al primo turno hanno ottenuto 6440 voti (44,18%).


Settantasette candidati consiglieri si sono visti aumentare o diminuire le preferenze a seguito della verifica dei verbali.

Il nuovo consiglio comunale di Belluno: In Movimento conquista dieci seggi
Palazzo Rosso, municipio di Belluno


Entra Simiele. Il dato più clamoroso riguarda In Movimento, perché modifica la composizione della squadra di maggioranza: Alberto Simiele dopo l’aggiornamento ha una preferenza in più (82, al posti di 81), ma Paolo Fornasier ne ha “perse” quattro, passando da 81 a 77. Il decimo seggio di In Movimento, dunque, spetterà a Simiele, non a Fornasier.

Quest’ultimo potrebbe in ogni caso rientrare se Valentina Tomasi diventerà assessore, come peraltro è stato annunciato da Massaro: con il decreto di nomina la Tomasi dovrà dimettersi da consigliere e al suo posto entrerà il primo dei non eletti (Fornasier, appunto).

Il nuovo consiglio. Il consiglio comunale sarà così composto. Venti seggi spetteranno alla maggioranza. Dieci a In Movimento (Valentina Tomasi, Biagio Giannone, Luca Salti, Francesca De Biasi, Walter Cibien, Marco Ciociano Bottaretto, Pierenrico Lecis, Giorgio Mongillo, Nadia Sala, Alberto Simiele); sei a Insieme per Belluno (Lucia Olivotto, Fabio Rufus Bristot, Francesco Rasera Berna, Marco Perale, Fabio De Moliner, Ermano De Col); quattro a Belluno D+ (Giangiacomo Nicolini, Ida Bortoluzzi, Valentina Melis, Matteo Bianchi).

In minoranza entreranno dodici consiglieri. Sei della coalizione di Gamba: sono stati eletti Paolo Gamba stesso (sarà capogruppo di Belluno è di tutti), Bruno Longo, Gianni Serragiotto, Giuliano Vantaggi (Belluno è di tutti), Raffaele Addamiano (Obiettivo Belluno) e Francesco Pingitore (Patto Belluno Dolomiti). Tre seggi vanno alla Lega Nord (Franco Gidoni, Andrea Stella, Luciano Da Pian), due al Partito democratico (Paolo Bello, Erika Dal Farra), uno a Civiltà bellunese (Franco Roccon).



 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi