Il nome di Falcade sparisce dalla ski area

La società impiantistica lascia nel logo solo il San Pellegrino. Insorge il sindaco Costa: «Non ci hanno coinvolti»
Di Gianni Santomaso

FALCADE. Il Comune porta 9 milioni di euro per la cabinovia e la società impiantistica toglie il nome di Falcade dal logo della ski area senza rendere partecipe della scelta l’ente locale.

L'amministrazione comunale di Falcade è rimasta di sasso quando ha visto girare la nuova pubblicità della ski area locale che fino al giorno prima riportava la denominazione “San Pellegrino-Falcade” e il giorno dopo aveva perso per strada il pezzo bellunese.

Uno scorno, così lo vede la maggioranza guidata dal sindaco Michele Costa, di fronte al quale si è deciso di reagire politicamente mettendo la questione fra i punti all'ordine del giorno del consiglio comunale convocato per mercoledì alle 20. Il Comune di Falcade ha una quota di partecipazione all'interno della società Impianti Falcade-Col Margherita, presieduta da Mauro Vendruscolo, che ha sede legale al in Trentino al passo San Pellegrino, in Comune di Moena. Una partecipazione pari a 166.347 quote azionarie, per un totale di 19.961,64 euro.

Con ripetute delibere di consiglio, il Comune aveva autorizzato il mantenimento della partecipazione nella società perché essa «fornisce un servizio di interesse economico generale, in quanto il trasporto funiviario è inteso come trasporto pubblico locale» e «ha la concessione esclusiva di un vasto territorio di proprietà comunale, oltre che di un impianto di proprietà comunale». Il sindaco di Falcade, inoltre, è consigliere della società.

Evidentemente, però, la società non le ha ritenute delle buone ragioni per mettere al corrente il Comune della scelta di modificare la denominazione della ski area, se non a cose fatte.

«Questa decisione – dice il sindaco Michele Costa – è stata adottata senza coinvolgere il Comune di Falcade. Io sono consigliere della società, è vero che non ho partecipato, per altri impegni, alle ultime sedute del cda, ma non mi risulta che sia mai stata discussa in quella sede la proposta di modificare la denominazione della ski area, togliendo il nome di Falcade. Posso anche capire, senza condividerle, le ragioni di marketing che penso siano alla base della loro scelta, ma quello che non accetto è la totale mancanza di condivisione. Eppure, di occasioni per parlarne, ce ne sarebbero state».

«La decisione – prosegue il sindaco – è stata fatta anche senza tenere in debito conto l'impegno fattivo e su più fronti del Comune stesso rivolto anche allo sviluppo futuro dell'area».

Una frase, quest'ultima, che sottolinea quella che il Comune vede come una mancanza di riconoscenza da parte della società per lo sforzo fatto dall'ente per portare i soldi per la realizzazione della nuova cabinovia Molino-Le Buse. Su un investimento totale di 14.018.360 euro, il Comune ha messo i 9.812.852 euro ottenuti grazie alla domanda a valere sul Fondo Odi, mentre la società Impianti ha coperto la parte mancante (4.205.508 euro). Oltre ai soldi, però, il Comune evidenzia anche il notevole lavoro svolto sia dagli uffici che dagli amministratori per arrivare al positivo risultato finale.

In consiglio comunale la maggioranza esprimerà dunque il parere contrario al cambio di denominazione e si riserverà di valutare eventuali iniziative per tutelare il nome di Falcade, del suo territorio, dei suoi cittadini, delle sue attività turistiche e commerciali e del Comune stesso. «La scelta della società di cambiare la denominazione alla ski area – spiega infatti Costa – risulta lesiva del Comune di Falcade, della sua visibilità, delle sue attività turistiche, compresa quella gestita da Impianti Falcade Col Margherita. Il nuovo nome, peraltro, si identifica con una zona della ski area stessa ubicata in altra regione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi