«Il nostro ospedale resti un riferimento»
BELLUNO. Ospedale San Martino vero riferimento provinciale e una convenzione con la Usl Dolomiti per garantire sistemazioni a canone calmierato al nuovo personale sanitario: questi i cardini della...
BELLUNO. Ospedale San Martino vero riferimento provinciale e una convenzione con la Usl Dolomiti per garantire sistemazioni a canone calmierato al nuovo personale sanitario: questi i cardini della proposta in materia di sanità del candidato sindaco Jacopo Massaro.
«Sul San Martino di Belluno non c’è l’attenzione prevista dalle schede ospedaliere per un ospedale hub», spiega Massaro. «Non rileviamo investimenti sulle infrastrutture ospedaliere e sulla tecnologia sanitaria. L’importantissima opera del blocco materno-infantile, spesso portato ad esempio di investimenti sulla sanità del capoluogo, nasce da un finanziamento di una quindicina d’anni fa, rallentato da alterne vicende».
«I posti letto sono stati progressivamente tagliati e ci giungono voci di situazioni di sovraffollamento in alcuni reparti», continua. «Questa situazione complica il lavoro del personale. Servono strutture e una sanità di qualità per trattenere professionalità ed attirarne di nuove».
Ecco la proposta: «Per incentivare il personale sanitario a venire a lavorare a Belluno, potremmo firmare una convenzione con la Usl per garantire loro appartamenti a affitto calmierato, grazie ai progetti di rigenerazione urbana. Penso ad esempio agli ex uffici della Usl in via Sant’Andrea, oggi vuoti».
La vera partita, per Massaro, si gioca con la definizione delle linee guida dell’atto aziendale («Attendiamo la convocazione da Venezia per discuterle») e delle prossime schede ospedaliere: «Questi procedimenti disegneranno il nostro sistema sanitario. Chiedo l’attuazione della legge regionale che prevede che la programmazione sanitaria bellunese venga interamente finanziata, e che vengano subito avviati tutti i passaggi affinché l’ospedale di Belluno diventi veramente un punto di riferimento provinciale. Se “portiamo fuori”, magari verso Treviso, alcuni tipi di prestazioni, rischiamo di perdere la qualità del servizio».
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