Il Nuovo Centrodestra scommette su Belluno

Ieri il primo congresso targato Ncd ha confermato De Pellegrin coordinatore Zorzato: «Partiremo da qui per darci un’organizzazione, serve l’impegno di tutti»
Di Valentina Voi

BELLUNO. Ripartire dal basso ritornando al “porta a porta” per conquistare voti, organizzando congressi (seppur in scala ridotta) e puntando al rapporto con gli amministratori locali. Belluno anticipa le tendenze della politica e ospita i primi passi del Nuovo Centrodestra verso le elezioni regionali venete. Uno snodo fondamentale per definire l’identità di un partito che, dopo la scissione dal Popolo delle Libertà, ha deciso di appoggiare Matteo Renzi a Roma e contemporaneamente Luca Zaia a Venezia.

Ieri, ad un anno di distanza dall’addio di Alfano a Berlusconi che ha segnato l’inizio di un periodo difficile per il centrodestra, Belluno ha ospitato il primo congresso provinciale dell’Ncd. Camillo De Pellegrin, sindaco di Forno di Zoldo, è stato nominato coordinatore locale del partito che ora punta a darsi una struttura. «Ad eccezione del Pd, tutti gli altri partiti sono allo sfascio organizzativo» spiega Marino Zorzato, vicepresidente della Regione in quota Nuovo Centrodestra presente ieri al primo congresso Ncd, «Belluno e Rovigo mancano di riferimenti istituzionali e quindi abbiamo deciso di partire da queste due province per darci un’organizzazione. Da altre parti i tempi non sono ancora maturi». Si cominciano già a scaldare i motori in vista delle regionali dove però difficilmente un candidato Ncd bellunese riuscirà a conquistare uno dei due seggi a disposizione. «Non è facile» ammette Zorzato, «ma il risultato potrebbe essere buono dal punto di vista percentuale. A patto, però, che ci sia impegno, trasformando la struttura in voti».

Congresso, partito, struttura. Parole che nel centrodestra bellunese suonano attutite. L’Ncd, pur consapevole delle percentuali ottenute alle ultime europee, sembra voler dare una scossa ai moderati che cercano un’alternativa al Partito Democratico. Un guizzo di vitalità che non ha lasciato indifferente il mondo politico bellunese. Il congresso, ospitato al centro Giovanni XXXIII, ha visto la partecipazione di alcune decine di persone. Presente anche qualche volto noto. Come quello di Antonio Prade, ex sindaco di Belluno, che ha introdotto l’intervento di Zorzato spiegando come si stia «attraversando il deserto». Tra il pubblico Francesco Pingitore, consigliere comunale a Belluno, i sindaci Floriano De Pra (Farra d’Alpago) e Mauro Da Rin (Vigo di Cadore), Benedetto Fiori, presidente dell’Ente Parco Dolomiti Bellunesi, Luciano Reolon, ex assessore a Belluno. Resta da capire chi, dopo la curiosità iniziale, deciderà di aderire al progetto politico.

L’ex pidiellino Giorgio De Bona si è già schierato da tempo con il Nuovo Centrodestra. Che ora punta a rafforzare la presenza sul territorio tramite incontri nei Comuni. «Vogliamo costruire un contenitore di idee che appassioni» spiega Camillo De Pellegrin, «puntiamo alla partecipazione dei cittadini».

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