Il nuovo consiglio comunale di Belluno: In Movimento conquista dieci seggi

La vittoria di Jacopo Massaro porta venti posti alla maggioranza. Sei spettano alle liste di Gamba, tre alla Lega Nord, due al Partito Democratico
Palazzo Rosso, municipio di Belluno
Palazzo Rosso, municipio di Belluno

BELLUNO. Venti seggi alla maggioranza, dodici all’opposizione. Ecco la composizione del consiglio comunale, a seguito della vittoria di Jacopo Massaro. La lista del sindaco, In Movimento, in virtù dei voti ottenuti al primo turno, avrà dieci seggi; sei spetteranno a Insieme per Belluno e quattro alla terza lista di Massaro, Belluno D+.



Dodici seggi, invece, spettano alle minoranze. Paolo Gamba, battuto al ballottaggio di ieri, avrà complessivamente sei seggi: sono stati eletti in consiglio Gamba stesso, Bruno Longo, Gianni Serragiotto e Giuliano Vantaggi (candidati con Belluno è di tutti), Raffaele Addamiano (Obiettivo Belluno) e Francesco Pingitore (Patto Belluno Dolomiti). Tre seggi anche alla Lega Nord, che torna a Palazzo Rosso dopo cinque anni di assenza. Sono stati eletti Franco Gidoni - che era il candidato sindaco del Carroccio - Andrea Stella e Luciano Da Pian. Gli ultimi tre seggi toccano al Pd (Paolo Bello e Erika Dal Farra) e a Franco Roccon.

Questi gli eletti. Ogni cambiamento nel consiglio avverrà solo a posteriori. Ad esempio Franco Gidoni ha annunciato il giorno dopo il primo turno la sua intenzione di rimanere in consiglio regionale. Dovesse dimettersi da consigliere comunale, al suo posto entrerebbe Maria Filippin.

Qualche cambiamento potrebbe esserci anche in maggioranza. Jacopo Massaro nei giorni scorsi ha annunciato alcuni degli assessori che faranno parte della sua giunta. Due di loro sono stati eletti consiglieri e all’atto di accettazione della nomina dovranno dimettersi. Al loro posto entreranno i primi dei non eletti: la sedia che spetterebbe a Valentina Tomasi toccherà ad Paolo Fornasier, quella di Lucia Olivotto a Massimo De Pellegrin. Sempre al netto di altre ed eventuali rinunce e conseguenti dimissioni.

Alessia Forzin
 

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