Il nuovo questore: «Controlleremo gli appalti di Cortina 2021»

Si è insediato Lucio Aprile: «Ho realizzato un mio sogno. Qui si può lavorare con tranquillità»
BELLUNO. Della piaga dei furti tornati in voga, gli è già arrivata l’onda lunga. I sindacati invece gli hanno parlato delle carenze di organico e sicuramente della caserma Fantuzzi, nuova sede eterna incompiuta. Poi ci sono i Mondiali di Cortina 2021, dei quali bisognerà verificare le procedure degli appalti.


È già fitta l’agenda di Lucio Aprile, 57 anni, ma da ieri l’ex dirigente della Polstrada ligure un sogno personale l’ha realizzato: diventare questore. E dopo trent’anni di polizia, da quel giorno di novembre del 1987 in cui vinse il concorso per vice commissario, il primo incarico di vertice lo copre proprio ai piedi delle Dolomiti: «È un bel mandato, il questore è quanto ho sempre sognato di fare e questo è un incarico che mi onoro di avere da oggi, specie in una città come Belluno dove si può lavorare con buona serenità. È con gran soddisfazione che ho ricevuto l’incarico in questa provincia, benchè mi sia dispiaciuto lasciare Genova, dopo appena sette mesi. Ma diventare questore era la mia aspirazione e sono contento di farlo qui, sapendo di poter lavorare bene, concentrandomi sulle problematiche esistenti».


Lucio Aprile prende il posto di Michele Morelli, promosso questore di Alessandria (anche lui ha preso l’incarico ieri); i due si conoscono e sono anche amici, avendo partecipato allo stesso corso iniziale.


Belluno? Aprile la conosce poco come provincia: il turista in realtà l’ha fatto sulle nevi di Vigo di Fassa, ma ora «avrò modo di scoprire anche le Dolomiti bellunesi».


Stabilire priorità di intervento è ancora prematuro: «Per abitudine cerco prima di comprendere il posto», spiega Lucio Aprile, «mi rendo conto che qui fenomeni che altrove possono passare inosservati diventano invece determinanti e acquistano un senso di gravità diversa». Il riferimento è alla moltitudine di furti che in questo periodo sembra aver avuto una recrudescenza.


In calendario, intanto, c’è la stagione invernale sulle piste, con l’obbligo di garantire la presenza della polizia di Stato nelle località turistiche: «Un servizio dove avremo delle aggregazioni dall’esterno per il servizio di soccorso in montagna», spiega il questore, «con la presenza di personale negli uffici a Cortina, San Vito, Arabba, Palafavera, Sappada, Lagazuoi e Falcade».


Poliziotti in più, è quel che hanno chiesto invece i sindacati di categoria: personale per coprire le carenze esistenti proprio nei reparti della questura di Belluno.


«Le carenze di organico sono problemi che affliggono Belluno alla pari di tutti i presidi della polizia sul territorio nazionale», continua Aprile. «La mancanza di immissioni di nuove leve negli ultimi anni ha fatto sì che l’età media degli agenti sia di molto aumentata e con essa cresce anche il disagio di chi, in età elevata, è costretto a servizi con orari disagiati. I pensionamenti, poi, hanno ulteriormente depauperato le risorse umane, problemi sentiti anche a Belluno. La speranza è che dall’ultimo corso in poi ci siano nuove immissioni costanti, anche se non si riuscirà a ripianare perfettamente gli organici». Problemi annosi, come la nuova sede.


Ma in primis c’è la sicurezza: «Il mio impegno è comunque quello di fare quanto servirà, in ogni senso, per questa provincia: spero di dare un contributo, anche piccolo, magari, ma un contributo».


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