Il parco Emilio devastato riaprirà a ottobre

Sopralluogo di Regione e Comune dopo il maltempo. Salti: «Piante da tagliare e messa in sicurezza»

BELLUNO. Chiuso per tromba d’aria. Almeno fino a ottobre. Il parco Emilio è circondato dalle fettucce biancorosse. Come le zone del crimine, nei telefilm polizieschi. Il maltempo delle scorse settimane e soprattutto del 18 luglio l’ha devastato e ieri c’è stato un sopralluogo da parte dei Servizi forestali della Regione Veneto e del Comune di Belluno. I tecnici hanno esaminato il bosco, per rendersi conto di quanti sono gli alberi talmente danneggiati da dover essere abbattuti. E poi ci sono i sentieri, le panche spesso frequentate dalle badanti e i giochi utilizzati dai bambini di Lambioi e dintorni.

Non c’è ancora una stima precisa dei danni provocati da quella mezz’ora pioggia, grandine e vento, ma ci sarà presto un progetto, che finirà sui tavoli della commissione tecnica regionale: «Il parco Emilio è in una zona demaniale», osserva l’assessore ai lavori pubblici Luca Salti, «di conseguenza dovevamo coinvolgere la Regione Veneto. Il sopralluogo di ieri mattina serviva a rendersi conto della situazione del giardino di via dei Dendrofori e progettare gli interventi a fare, per rimetterlo in sicurezza. Ci vorrà per forza una bonifica, perché purtroppo il parco è davvero devastato».

C’erano già degli alberi in cattiva salute e sono stati i più colpiti, ma anche quelli più giovani e gagliardi hanno sofferto dei danni, in qualche caso irreparabili: «Quelli più interni saranno curati o tagliati dagli operai dei Servizi forestali, che potranno anche ricavarne della legna da ardere, mentre come Comune di Belluno ci occuperemo di quelli colpiti sulla stradina interna, verso la salita di Lambioi e dalle parti del parcheggio. Quelli sono di nostra competenza, perchè insistono su zone di proprietà comunale».

L’area verde non sarà agibile tanto presto, anche perché il problema non riguarda solo gli alberi, ma anche le strutture. La raffiche di vento a 67 chilometri orari e i chicchi di grandine grossi come confetti hanno abbattuto anche il cartello, per non parlare dei tavoli o dei giochi: «Passerà per forza l’estate e credo che potremo pensare di riaprire il parco solo nel mese di ottobre, quando saremo in grado di garantire le migliori condizioni di sicurezza. Per adesso, ci siamo occupati soprattutto delle piante, ma non ci sono soltanto quelle, per quanto importanti. Vedremo presto lo stato di panchine e tavolini, per poi passare allo scivolo e tutto il resto. Dobbiamo pensare a tutti coloro che frequentavano il parco e vorrebbero riprendere a viverlo».

Non c’è ancora una spesa precisa da fare: «Non siamo in grado di quantificarla», conclude Salti, «non abbiamo ancora fatto i conti con precisione, proprio perché il quadro non è completo e occorre aspettare qualche giorno. Il riassunto è che il parco è devastato e ci vorrà inevitabilmente un po’ di tempo, per rimetterlo a posto, a beneficio di chi lo utilizza». (g.s.)

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