Il Pd bellunese contro Fistarol, Perale: «Lascia il partito? Ha cambiato venti volte»
Critiche impietose al senatore dagli ex compagni del Pd dopo l’annuncio del passaggio al gruppo misto. Guido Trento più tenero: «Emblema della crisi della politica a destra e sinistra»

BELLUNO. «E' la ventesima volta che cambia partito, ce ne faremo una ragione». Marco Perale non usa pietà nei confronti dell'ex collega democratico Maurizio Fistarol, che al nostro giornale ha confermato
con il nuovo movimento "Verso nord".
Diversa la reazione di Guido Trento: «La scelta di Fistarol è l'emblema di una crisi della politica, da destra a sinistra». Entrambi non lesinano critiche agli attuali vertici del Pd: «Serve una grande forza riformatrice». Solo una cosa, al momento, sembra pacifica: all'assemblea del Pd, indetta per questa mattina al centro Giovanni XXIII di Belluno, non mancheranno argomenti di discussione. Ma nessuno, pare di capire, ha intenzione di indire una camera ardente - politica s'intende - per l'ormai ex compagno Fistarol.
Non lo farà di certo Marco Perale, già vicesindaco di Belluno, che non sarà all'assemblea ma solo per motivi personali: «Nel 1983 io e Fistarol eravamo in consiglio comunale. Io nella Dc, lui nel Pc. Adesso apprendo che mi ha scavalcato a destra». Perale, anima cattolica del Pd, è impietoso: «Fistarol fa parte di quella serie di personaggi che ci ha sempre fatto perdere le elezioni. Pensava che il centrosinistra dovesse candidare gente che era di destra».
La lista, elenca Perale, è lunga e riguarda tutti i livelli: «Da Arsellini per Roma alla Zoleo per Belluno, passando per Bortolussi alla Regione. Era ovvio che anche lui si avvicinasse alla destra. In compenso, a noi resta Vendola». Non manca una precisazione: «Ricordo che Fistarol non poteva essere ricandidato dal Pd. E' un dato di fatto».
Insomma, chi ha voglia di intendere, intenda. Lo sguardo di Perale da Fistarol si sposta poi sul Pd: «Resta un partito incompiuto e, allo stato attuale, trovare un leader del centrosinistra forte è davvero dura. Per questo», dice Perale, «dobbiamo cominciare a pensare a delle grandi alleanze, da Vendola a Fini». E chiede di superare i vecchi steccati anche l'ex consigliere Pd Guido Trento, che nei confronti di Fistarol è decisamente più morbido. «Non voglio scagliare pietre contro nessuno. E' la crisi che sta attanagliando tutti i partiti».
A Trento l'affaire Fistarol sembra interessare poco: «La politica dovrebbe farsi carico dei problemi della povera gente, parlare di giustizia sociale. E' questa la mia idea di centrosinistra». E' lo stesso Trento a dire che «ho faticato a stare dietro a certe briglie». «Resto del Pd», sottolinea, «ma penso serva una nuova grande forza riformatrice». Vale per la politica nazionale ma anche per quella locale: «Penso al referendum per Belluno autonoma. E' giusto che ognuno abbia la propria idea, ma su certi temi serve l'unità». E proprio la questione bellunese, per Trento, è quella più disarmante: «Vedo una Provincia appiattita sulla Padania e sulla balla del federalismo fiscale. Oggi più che mai, ci comanda Venezia».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video