Il Pd bellunese fa pressing su Serracchiani
SAPPADA. Pressing su Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia e vicesegretaria nazionale del Pd, affinchè rinunci all’annessione di Sappada e, al contrario, si prodighi perché il governo dia più autonomia alla provincia di Belluno, con relative risorse, in modo che i Comuni non fuggano.
Così il Pd con la segretaria Erika Dal Farra e il deputato Roger De Menech, che hanno incontrato Serracchiani nella “tana del lupo”, a Tolmezzo, il cui sindaco Francesco Brollo, pd renziano come De Menech, è invece a capo dei 28 colleghi che hanno sollecitato il ritorno dei sappadini in Friuli.
Un pressing su Serracchiani che ha, tuttavia, un’altra faccia della medaglia: quella del sindaco Manuel Piller Hoffer che, tallonato dal suo popolo referendario, ha chiesto un incontro alla Serracchiani perché non rinunci alle sue rivendicazioni. Come andrà a finire è presto per dirlo.
De Menech, renziano come Serracchiani, confida che in verità la sua autorevole dirimpettaia «non ha rinunciato alle proprie tesi». Che sono tre: Sappada ha tutti i titoli per ritornare friulana; il voto al Senato va ristabilito il più presto possibile; nessuna partecipazione della Regione (20 milioni di euro?) all’ipotizzato Fondo per i Comuni veneti di confine col Friuli, intorno al quale De Menech sta lavorando da almeno 8 mesi.
«Il no di Debora? Era scontato, in questo primo incontro, ma almeno abbiamo cominciato a parlarci», riferisce De Menech che insieme a Dal Farra, per consolarsi, è salito a Sappada, per acquistare la focaccia del paese, ma soprattutto per incontrare «e cercare di convincere» tutta una serie di amici.
Il parlamentare del Pd e la segretaria provinciale hanno sostanzialmente cercato di far capire a Serracchiani che, se passa Sappada, Lamon solleciterà immediatamente il voto del Parlamento sospeso da ben 11 anni, e altri Comuni riprenderanno la strada referendaria.
In questo modo è il governo stesso a rischiare la sconfitta, ancorché la Provincia di Belluno corra il serio pericolo dello sgretolamento. Serracchiani ha fatto intendere di non vedere questo rischio; che Sappada ha diritto al voto, poiché di mezzo c’è un referendum e che questi problemi non si risolvono distribuendo contributi.
Una nota del Pd di Belluno spiega testualmente: «Abbiamo chiesto alla Serracchiani di unire le forze e chiedere al governo un impegno per le politiche montane, in alternativa al passaggio di Sappada in Friuli. Non possiamo più pensare solo nell’ottica di chi confina con chi, ma avere una visione di ampio respiro per il futuro della montagna bellunese».
Dal Farra ha sottolineato come la questione del passaggio di Sappada al Friuli sia delicata e trovi le sue origini nella mancanza di serie politiche comuni per la montagna. «I comuni montani bellunesi hanno le stesse problematiche dei comuni montani friulani, trentini, altoatesini e di tutto l’arco alpino. Ma hanno risorse e competenze diverse per affrontarli», è il ragionamento fatto dalla segretaria provinciale con la vicesegretaria nazionale. «Questa è l’ingiustizia di fondo e per cancellare questa disparità è necessario che il governo si impegni a istituire un fondo stabile per le politiche di montagna». Fondo al quale dovrebbe partecipare anche il Friuli Venezia Giulia. La governatrice friulana ha controbattuto, specie su quest’ultimo aspetto, che Trento e Bolzano danno i contributi perché non vogliono nessuno dei comuni loro confinanti, mentre il Friuli sì.
Dopo l’incontro, la segretaria provinciale Pd si è recata a Sappada per incontrare una rappresentanza di cittadini, ai quali ha spiegato come il partito rispetti la volontà popolare e quindi l’esito del referendum del 2008, ma al tempo stesso abbia il dovere morale di tenere compatta la provincia di Belluno.
Durissimo, intanto, l’attacco che il Pd riserva al presidente della Regione, Luca Zaia, e alla Lega Nord per la «scarsa attenzione» che riservano a questo tema. «In campagna elettorale fioccavano le promesse e gli impegni per il Bellunese, dal giorno dopo le elezioni improvvisamente siamo ritornati al punto di partenza. Zaia e la Lega continuano a prendere in giro tutti i bellunesi. È scandaloso che il governatore del Veneto non si stia preoccupando della questione del passaggio di Sappada al Friuli Venezia Giulia».
Francesco Dal Mas
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