Il Pdl sollecita Prade «Più presenza o lasci il consiglio»
BELLUNO. In due consiglieri si può fare ben poco, soprattutto se uno dei due ha tantissimi impegni di lavoro. Vertice interno al Pdl bellunese per discutere quale potrebbe essere la strategia per un rilancio del partito in città, ma anche negli altri Comuni importanti della provincia. A sollevare il problema delle scarse forze in campo è stato il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Fabio Da Re, che ha sollecitato al partito uno sforzo per costruire un progetto politico a lungo termine, capace di competere con l’attuale amministrazione. Dopo un mandato in maggioranza con ben 13 consiglieri, ora il Pdl ha decimato la sua presenza a Palazzo Rosso e l’altro consigliere, l’ex sindaco Antonio Prade è oggettivamente oberato di lavoro, avendo uno studio legale molto importante. Prade ha dovuto sacrificare soprattutto le commissioni, dove è risultato assente 36 volte su 45 e quasi sempre senza delegare il collega Da Re.
«È proprio nelle commissioni che si fa la politica comunale», evidenzia il capogruppo, «è lì che si prendono le decisioni più importanti e che si viene a conoscenza delle questioni». Il rischio, quindi, è anche che il Pdl risulti impreparato sui temi fondamentali della città.
A margine di un direttivo del Pdl dei giorni scorsi, il responsabile degli enti locali Luigino Boito ne ha parlato con Prade: «È inutile stare qui ad aspettare di vedere cosa succede a Roma o a Venezia», osserva Boito, «dobbiamo pensare al nostro territorio con serietà, perché siamo in un momento di grande difficoltà. Dobbiamo spenderci con passione, con la disponibilità di tempo e la voglia di studiare. Ci vuole freschezza, ma anche impegno perché il dilettantismo non paga mai, per questo pensiamo che chi non vuole metterci tutto se stesso debba fare un passo indietro e lasciare spazio a chi ha voglia e passione».
Il Pdl quindi ha chiesto a Prade di decidere se vuole restare in consiglio comunale, ma con un impegno assai maggiore: «C’è l’esigenza di riprendere in mano con forza la proposta politica del Pdl», insiste Boito, «e la prima responsabilità sta in capo a chi è stato sindaco. Partecipare e rinverdire è indispensabile. Prade ha affermato di sentirsi incoraggiato dalle nostre sollecitazioni ma abbiamo l’urgenza di organizzare una proposta per il futuro, fresca e con forze nuove. Vogliamo accentuare la politica del fare, mettendo insieme una squadra con nuove risorse per rilanciare il Pdl a Belluno come in tutta la provincia. Non si può andare avanti così, soprattutto per chi ci mette la faccia come Da Re».
Le assenze sono un problema in ogni consiglio comunale e Prade lo sa bene, perché quando era sindaco alcuni dei suoi consiglieri erano spesso assenti, anche nei momenti cruciali. In quel periodo il compito di sollecitare le presenze era affidato all’ex capogruppo Lorenzo Bortoluzzi, che sarebbe anche il consigliere che subentrerebbe a Prade in caso di dimissioni (annunciate dopo l’elezione e poi mai date): «Un eletto», dice Bortoluzzi, «ha il dovere istituzionale di partecipare, specie in condizioni di numeri ristretti e sui temi importanti. Qualche parola sui giornali non basta, anche se è giusto informare la gente. Se non si va in commissione non si sanno le cose».
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