Il personale sanitario chiede di fare il test

il personale sanitario a stretto contatto con i malati di H1N1 non nascondono i propri timori. È vero che gli operatori sono e tenuti a proteggersi con i dispositivi di sicurezza individuale, ma la diffusività e l'elevata contagiosità del virus può essere più veloce di un sospetto diagnostico.
Nella foto d'archivio, dosi di vaccino della Novartis contro l'influenza A (H1N1). ANSA/LUCA ZENNARO/I52-cri
Nella foto d'archivio, dosi di vaccino della Novartis contro l'influenza A (H1N1). ANSA/LUCA ZENNARO/I52-cri

FELTRE. La direzione medica di ospedale è in costante contatto con il dipartimento di prevenzione per gli aspetti di sanità pubblica al fine di assicurare la massima sicurezza sanitaria. Questo si dice dall'Usl.

Ma il personale sanitario a stretto contatto con i malati di H1N1 non nascondono i propri timori. È vero che, come già ha fatto presente il direttore medico Tognon, gli operatori sono e tenuti a proteggersi con i dispositivi di sicurezza individuale previsti per i casi come questi o altri ancora, si pensi solo ai sospetti Tbc che non mancano mai e che transitano per il Santa Maria del Prato prima del trasferimento a ospedali provinciali o regionali con sezioni isolamento.

Ma la diffusività e l'elevata contagiosità del virus H1N1 può essere più veloce di un sospetto diagnostico. E normalmente non si accolgono pazienti con lo “scafandro” addosso.

Così, proprio ai fini di poter escludere un'incubazione o togliersi il dubbio su una virosi contratta in ambiente infetto (com'è sempre quello ospedaliero) che può dare adito al legittimo sospetto, dagli operatori sanitari sarebbe venuta la richiesta di potersi sottoporre al test del caso.

D’altra parte in Veneto c’è anche una operatrice sanitaria tra i pazienti in serie condizioni a causa dell’influenza. Sta infatti lottando contro un virus influenzale particolarmente aggressivo anche un'infermiera poco più che trentenne, che da qualche giorno è ricoverata nel reparto di Rianimazione dell'Azienda ospedaliera di Padova. La donna è sotto stretta osservazione da parte del personale sanitario ed è sottoposta a ventilazione artificiale. 

I pazienti attualmente ricoverati al Santa Maria del Prato sono persone relativamente giovani che nei giorni scorsi, in pieno picco influenzale, si sono presentate in ospedale o vi sono stati inviati su indicazione del medico curante, presentando un quadro clinico (dispnea, cioè difficoltà respiratoria, tosse e febbre) sovrapponibile all'epidemia di influenza H1N1, che ha interessato qualche anno fa anche l'ospedale di Feltre, dove però non si era verificato alcun decesso.

Nel 2011, quando si è ripresentata l'epidemia H1N1, dopo oltre trent'anni dall'ultima di questo stesso ceppo era deceduto un feltrino di 47 anni all’ospedale San Bortolo di Vicenza dove era in cura per un linfoma. (l.m.)

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