Il pianto dei compagni di scuola: «Henry ci difendeva sempre dai prof»
PONTE NELLE ALPI. Henry Rroqja era un ragazzo fantastico, che sapeva farsi amare per il suo entusiasmo. Nonostante le sue precarie condizioni fisiche, non si arrendeva mai. Era sempre e ovunque con i suoi compagni di scuola, che lo avevano “adottato”. E proprio nei compagni ha lasciato un ricordo indelebile. Una storia simile a quella del longaronese Glauco De Bona, affetto da una malattia simile e scomparso pochi mesi fa.
«Abbiamo vissuto anni stupendi insieme a lui», dicono i ragazzi della 5ªBct (indirizzo commerciale -turistico) del Catullo, «per noi la sua compagnia è sempre stata una ricchezza. Quello che ci ha colpito di più era la sua positività, la sua gioia, nonostante le difficoltà della malattia. Henry ci ha dato una nuova visione della vita».
Negli ultimi giorni le sue condizioni erano peggiorate, «ma noi non lo abbiamo mai abbandonato e gli siamo stati vicini negli ultimi momenti in ospedale, anche fuori dal normale orario di visita».
I ragazzi ricordano alcuni episodi passati con Henry: «In classe era sempre in prima linea, molto protettivo nei nostri confronti», ricordano i compagni, «ci difendeva sempre quando ricevevamo critiche da un prof e anche quando ci davano dei voti bassi lui perorava come un avvocato la nostra causa per farci alzare il voto. E scherzosamente voleva far sempre rinviare le verifiche. Era la nostra fonte di forza che ci spingeva a stare a scuola anche se non avevamo voglia. Henry era tutto per noi».
La sua più grande passione, però, erano le moto e il mondo dei motori. Al suo diciannovesimo compleanno gli amici di Ponte nelle Alpi lo hanno messo sopra una moto e lo hanno fatto accelerare. «Non dimenticheremo mai il suo grande sorriso per l’immensa gioia», ricordano ancora i compagni. «Quando uscivamo insieme, si metteva a giocare con la carrozzina, simulando di essere Schumacher. Con la sua carrozzina elettrica sfrecciava tra i corridoi della scuola: la sua voglia di vivere era esplosiva e contagiosa».
Indimenticabile nei ricordi degli studenti della classe 5ª Bct, anche il suo diciottesimo compleanno: «Abbiamo ballato tutti insieme in cerchio una canzone tradizionale albanese anche per omaggiare le sue origini. E cosa dire della gita scolastica a Praga? Siamo andati in discoteca, dove c’era il problema delle barriere architettoniche per le carrozzine. Non ci siamo certo persi d’animo e l’abbiamo portato in spalla per farlo venire in pista a ballare con tutti noi».
La classe, appresa la notizia della morte di Henry, non è andata a scuola. Troppo il dolore per la perdita di un grande amico per seguire le lezioni. Ne hanno approfittato per preparare qualcosa di speciale per l’ultimo saluto, in programma mercoledì 24 maggio alle 15 con una cerimonia civile al cimitero di Ponte nelle Alpi. «Stiamo preparando uno speciale striscione con la scritta “per sempre con noi”, perché Henry noi non lo dimenticheremo mai. Poi abbiamo creato un cuscino di fiori con il girasole, che simboleggia la sua solarità, la sua positività contagiosa. Ci saranno anche dei palloncini che libereremo in cielo. Poi abbiamo stampato delle magliette con la sua foto che indosseremo anche all’esame di maturità tra qualche settimana». All’esame lui non ci sarà, ma la sua forza sarà con loro, pronto ancora una volta a difenderli.
Enrico De Col
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