Il pirata “incastrato” dai video: «Pensavo di aver colpito un palo»

Certosina indagine dei carabinieri di Feltre e Trichiana sull’investimento di ferragosto a Limana. I militari sono partiti da un ritrovamento sulla strada: l’auto incriminata  passa sotto le telecamere prima con lo specchietto, poi senza 
Cristina Contento

LIMANA. «Pensavo di aver preso un palo», invece era di due ragazze investite il rumore che aveva sentito quella sera di Ferragosto. Questo quanto ha riferito il presunto investitore delle due ragazze, a Ferragosto lungo la Provinciale.

Galeotto alla fine, per il bellunese presunto “pirata” protagonista di questa omissione di soccorso e scoperto, è stato lo specchietto laterale della vettura, lato passeggero, che ha perso nell’impatto: grazie ai numeri di serie i carabinieri di Feltre e di Trichiana. Ma è soprattutto sulle immagini delle telecamere scandagliate una per una, che si fonda l’ipotesi di accusa: l’auto è stata immortalata due volte. A un primo passaggio aveva lo specchietto, ad un secondo mancava.

L’uomo è indagato per lesioni stradali e omissione di soccorso. Non immaginava di aver mandato all’ospedale due ragazze, questa ha spiegato ai carabinieri, ammettendo di essersi trovato in quella zona nella tarda sera di metà agosto. «Era buio» - ha continuato - e non aveva ritenuto di doversi fermare, pensando di verificare i danni tornato a casa.

L’indagine ha visto impegnati i carabinieri della stazione di Trichiana e i colleghi del nucleo operativo della Compagnia di Feltre, ed è iniziata con la raccolta di alcuni frammenti e relitti della vettura ipoteticamente coinvolta nell’investimento del 15 agosto. Dettagli che grazie a dei codici identificativi dei pezzi hanno permesso ai carabinieri di risalire al modello di auto che poteva aver spedito le due ragazze nel fosso a lato Sp 1, tra le due rotatorie di Limana.

Gli stessi pezzi, abbastanza grossolani quindi, hanno consentito agli investigatori di restringere l’arco temporale delle riprese da visionare, quelle delle telecamere di traffico e leggi targa in funzione.

“Restringere” il campo può sembrare una parola grossa perchè comunque i carabinieri hanno dovuto scandagliare ben 281 veicoli compatibili con il modello e l’intervallo di riprese, incrociando immagini di lettori targa, telecamere pubbliche e private. Migliaia di immagini e anche ore di filmati nei giorni a ridosso dell’evento, sia precedenti che seguenti: il cerchio si è stretto su una vettura di media cilindrata passata immediatamente prima dell’incidente con lo specchietto integro, mentre nell’immagine successiva ne risultava priva.

Un fotogramma che ha spinto la magistratura (il fascicolo è sul tavolo del pm Roberta Gallego) a disporre il sequestro del mezzo: a un primo controllo, le parti in mano ai carabinieri erano compatibili con quelli mancanti sull’auto.Cristina Contento

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