Il piromane colpisce ancora

Padola. Nuovo incendio a Valgrande e il sindaco Staunovo vieta i fuochi d’artificio
Di Gigi Sosso

COMELICO SUPERIORE. Un piromane a Comelico Superiore. Ancora fuoco a un cumulo di ramaglie, a Valgrande. Nello stesso posto di quello di venerdì sera. L’appezzamento è localizzato sotto la statale Carnica, sulla comunale che porta alle terme. È il terzo incendio in cinque giorni nella zona di Padola, perché c’è anche quello di Chiaurì, dove le fiamme erano state appiccate a una catasta di una settantina di metri cubi. Incenerito materiale di scarto di lotti boschivi, che sarebbe destinato a diventare cippato da bruciare nelle centrali a biomasse.

Ieri i vigili del fuoco di Santo Stefano di Cadore sono stati mobilitati dal Comando di Belluno, dopo una telefonata al 115. Il loro intervento è terminato verso le 20, dopo lo spegnimento di un incendio non certo imponente, ma comunque preoccupante. Il terreno si presenta sterrato e non è circondato dal bosco, ma questa sorta di gesto dimostrativo puzza di mafioso e in Comelico Superiore non possono e non vogliono farci l’abitudine.

Il sindaco Marco Staunovo Polacco si è confrontato di nuovo ieri sera non solo con i vigili del fuoco, ma anche con carabinieri e forestale, che stanno conducendo le indagini: «È successo nello stesso posto dell’altra volta e questo fa indubbiamente riflettere. Mi ricorda certi avvertimenti che non fanno parte del nostro territorio e della nostra gente. Credo si tratti di dispetti tra operatori boschivi e mi auguro che sia e rimanga qualcosa di circoscritto. Una bega tra due privati, insomma: niente di più. Diversamente ci sarebbe davvero da preoccuparsi, ad ogni modo teniamo alta la guardia e stiamo pensando anche a dei turni notturni, fra l’altro in un momento di particolare siccità».

Firmata un’ordinanza, che riguarda la notte di San Silvestro: «Sono vietati fuochi d’artificio e botti, all’insaputa del Comune», avverte Staunovo Polacco, «chi vorrà accenderli o spararli dovrà chiedere l’autorizzazione, specificando il luogo. Non siano nelle condizioni di poter rischiare: l’acqua è poca, di neve non c’è n’è e ci sono anche questi roghi. La mia speranza è che il colpevole o i colpevoli vengano smascherati. Non è tanta gente, secondo me».

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