Il piromane dei cassonetti smascherato dalle telecamere

I carabinieri denunciano un agordino di Cencenighe per il rogo di quattro contenitori della raccolta differenziata in via Quattro Novembre ad Agordo

AGORDO

Beccato il piromane dei cassonetti. I carabinieri della stazione di Cencenighe hanno denunciato a piede libero il 42enne agordino P.D.R., che presto dovrà rispondere in tribunale dell’ipotesi di reato di danneggiamento a seguito di incendio. Fondamentali per la buona riuscita delle indagini si sono rivelate le immagini delle telecamere della videosorveglianza, nelle quali l’uomo si vede abbastanza chiaramente in faccia, nonostante l’orario notturno, in cui è avvenuto il raid.. Al momento di appiccare il fuoco ai contenitori della raccolta differenziata Valpe in via Quattro Novembre, P.D.R. non si era preoccupato di camuffarsi in qualche maniera ed è un soggetto già conosciuto alle forze di polizia. I militari sono andati a colpo sicuro a bussare alla porta di casa sua. Che l’incendio fosse doloso, non c’erano dubbi e adesso c’è anche il presunto colpevole.

Nella notte tra mercoledì e giovedì, l’allarme era scattato all’1.52 con una telefonata al 115. Nel giro di pochi minuti, sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento agordino. I cassonetti di via Quattro Novembre erano in fiamme e stava bruciando anche un recipiente della plastica, nella zona dell’area di servizio Ip, sulla strada regionale 203 Agordina. C’è stato il pericolo che la conta dei danni fosse molto più pesante ed è stato decisivo il pronto intervento dei pompieri, che ci hanno messo circa un’ora per domare le fiamme e mettere in sicurezza l’intera area.

Sul caso, hanno indagato i carabinieri di Cencenighe, che sono andati a vedersi le immagini delle telecamere della videosorveglianza fotogramma per fotogramma, scoprendo che l’autore del raid vandalico poteva essere P.D.R. Sono andati nel suo domicilio in paese e gli hanno notificato la denuncia in stato di libertà per l’ipotesi di reato di danneggiamento a seguito di incendio. Nei prossimi mesi l’indagato dovrà affrontare un processo penale. —

Gigi Sosso
 

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