Il pm: «Sequestrate l’eredità Zuppani»

La procura chiede di mettere i sigilli a soldi e terreni che la nobildonna lasciò in testamento al medico Guglielmo
Di Marco Filippi

BELLUNO. A rischio anche l’eredità Zuppani. Tempi duri per il medico bellunese Maurizio Guglielmo, indagato dalla procura della Repubblica per circonvenzione d’incapace per essersi fatto nominare erede universale di un patrimonio da 20 milioni di euro da un ricco anziano di Belluno, proprietario di immobili in centro storico a Venezia e ad Acapulco, oltre che essere titolare di un conto in banca da quattro milioni di euro. La procura ha messo nel suo mirino anche soldi e terreni che il medico ereditò dalla contessa Francesca Romana Zuppani, dopo la sua morte, avvenuta il 23 maggio 2000.

Secondo indiscrezioni, infatti, gli investigatori hanno deciso di riaprire anche il caso della ricca eredità che Guglielmo (difeso dall’avvocato Paolo Patelmo) ricevette in testamento dalla nobildonna. Non tanto dal punto di vista penale (anche perché gli eventuali reati ipotizzabili sarebbero comunque caduti in prescrizione), quanto dal punto di vista patrimioniale. Il tutto in base ad una legge speciale, inizialmente riguardante i beni sospetti in odor di mafia, estesa poi anche ai proventi di reati comuni. In altre parole i carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Belluno, che, sotto il coordinamento della procura, hanno effettuato in questi mesi un minuzioso lavoro d’indagine, chiedono il sequestro dei denari e dei beni immobili (in particolare diversi ettari di terreni in Piemonte) che il medico sotto inchiesta ricevette, 12 anni fa, in eredità dalla contessa Zuppani.

Proprio domani mattina, in un’udienza a porte chiuse, i giudici del tribunale discuteranno sulla richiesta di sequestro dei beni dell’eredità Zuppani proposta dal pubblico ministero titolare delle indagini sul caso-Guglielmo.

L’eredità Zuppani sembra un gigante dai piedi d’argilla. Proprio un mese fa, infatti, i giudici della Corte d’Appello di Venezia hanno rigettato il ricorso di Guglielmo che chiedeva di entrare in possesso anche di villa Zuppani a Pasa di Sedico e dei terreni circostanti, ceduti dalla contessa alla Provincia di Belluno con due donazioni nel 1995 e nel 1997. Tutto questo dopo che la stessa contessa, nel febbraio del 2000, pochi mesi prima di morire, nel nominare Guglielmo suo erede universale con un testamento olografo, in calce aggiunse una postilla in cui invitava il suo erede a riappropriarsi della villa di Pasa e dei terreni circostanti donati all’ente. Sfumata la villa, ora Guglielmo rischia di perdere gli altri beni. Ma la difesa, con l’avvocato Patelmo, è pronta a dare battaglia.

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