Il pm: «Sospendete il direttore»
Chiesta al gip Cozzarini la misura cautelare su Nino Martino, direttore del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi
L’interno di un’aula del tribunale di Belluno
BELLUNO. Il sostituto procuratore della Repubblica Antonio Bianco ha chiesto al giudice delle indagini preliminari Giorgio Cozzarini di sospendere Nino Martino dall'incarico di direttore del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Ad un mese e mezzo dal blitz degli uomini della Guardia di Finanza negli uffici di Villa Binotto, sede dell'ente, nel corso del quale furono sequestrati numerosi documenti, l'inchiesta della procura, che vede Martino indagato per peculato, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, segna una nuova tappa.
La misura cautelare, formalizzata nei giorni scorsi dagli uffici della procura della Repubblica di Belluno, viene generalmente richiesta al gip dal pubblico ministero, titolare dell'indagine, quando ravvisa il pericolo che l'inchiesta venga in qualche modo danneggiata da almeno uno dei seguenti fattori: il pericolo di fuga, il rischio di inquinamento delle prove oppure di reiterazione del reato.
Chiaramente, è da escludere, nel caso del direttore Martino, noto e stimato professionista, il primo fattore, visto che fin da subito si era dichiarato «tranquillo» e «pronto a dare le dimissioni se i vertici lo riterranno opportuno». È probabile che il pm abbia deciso di chiedere l'applicazione della misura cautelare di sospensione dalla carica per evitare semmai possibili "inquinamenti" dell'indagine. Ma è solo un'ipotesi. Ora, la patata bollente passa nelle mani del gip Cozzarini, che dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta del pm Bianco.
L'inchiesta che vede Martino indagato per peculato, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, è scattata un paio di mesi fa quando un esposto anonimo (si presume di un ex dipendente) arrivato in procura segnalò delle presunte irregolarità. Fra queste un bando di gara per l'assegnazione di un incarico professionale, l'acquisto di libri da parte dell'ente (volumi anche firmati dal direttore per i quali ha rinunciato ai diritti d'autore), alcuni viaggi all'estero col Parco e iniziative che non avrebbe potuto fare. Secondo quanto s'è appreso, i controlli delle Fiamme Gialle, delegate dal pm Bianco ad indagare, abbracciano i sei anni di gestione dell'ente sotto la guida di Martino (dal 1º aprile 2005). Il blitz della Finanza che ha portato al sequestro di numerosi documenti, ora al vaglio degli investigatori, è scattato il 26 maggio scorso. Oltre alla sede dell'ente sono state perquisite anche le sedi dell'Università del Molise e dell'Associazione dei direttori dei parchi italiani.
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