Il postino arriverà a giorni alterni da lunedì 18 aprile
BELLUNO. Scatterà da lunedì 18 aprile il recapito della posta a giorni alterni a Belluno e nei comuni dell’Alpago, del Longaronese e dello Zoldano. Con la conclusione di questa operazione, in tutta la provincia sarà a regime il nuovo sistema di consegna della corrispondenza pensato da Poste Italiane spa. Un’operazione che preoccupa, e non poco, i sindacati, soprattutto per quel che riguarda la qualità del servizio offerto nel comune capoluogo.
«Il problema», precisa Loredana Vian, segretaria della Slc Cgil, «è che in alcune zone, dove il sistema a giorni alterni è già è partito, si continuano a registrare dei disservizi. È vero che la consegna sarà effettuata soltanto cinque volte in due settimane e che il personale in eccesso sarà utilizzato per dare una mano ai colleghi rimasti, ma i problemi si registrano quotidianamente. A ciò si deve aggiungere che il comprensorio dove sarà attivata la consegna a giorni alterni, perderà qualcosa come 14 postini: se fino ad oggi il servizio era sbrigato da 58 portalettere, dal prossimo mese questi scenderanno a 44. Di questi 34 faranno i giri di consegna un giorno sì e uno no, mentre una decina saranno assegnati alle cosiddette “linee plus”, quelle che garantiranno la consegna della posta urgente ogni giorno».
Il timore è che, considerando come il servizio di recapito sta andando nel resto della provincia, i disagi possano essere ben più elevati nel capoluogo, dove Poste Italiane si trova a interagire con migliaia di utenti. «Malgrado la società sia intenzionata ad affiancare per un periodo di tempo il personale in esubero a quello rimasto, ci pare che questo sforzo potrebbe non essere sufficiente a offrire consegne di qualità», prosegue la sindacalista.
«Negli ultimi incontri con la dirigenza», prosegue Vian, «abbiamo cercato di limare alcuni aspetti tecnici per limitare al minimo i danni, ma non siamo sicuri che ciò possa bastare. Si pensi, soltanto, al fatto che oggi il postino è pronto per le consegne, non più come una volta verso le 9, bensì dopo le 10.30. Facciamo un esempio: se deve recapitare raccomandate o altra posta urgente, uscendo così tardi potrebbe non raggiungere gli uffici in orario di apertura. In questo caso, quindi, sarà costretto a lasciare un avviso, costringendo il personale di quella struttura pubblica o privata, a recarsi a Belluno il giorno dopo per prendere la posta. E questo comporterà un aumento del disagio. Il che non è certo sinonimo di buon servizio».
La sindacalista pensa anche ai clienti legati al mondo del lavoro, imprenditori o enti pubblici, dove la puntualità di recapito della corrispondenza è importante.
Di fronte a queste criticità, Poste Italiane non pare essere preoccupata e continua sulla sua strada, non curandosi delle lamentele che provengono dai territori. «L’unica cosa positiva di questo sistema è che si avranno nuovi addetti per la sportelleria negli uffici postali, area che risente anch’essa della carenza di risorse».
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