Il premio Santi Vittore e Corona a Daniela Perco
Il riconoscimento della Famiglia Feltrina sarà consegnato durante la cerimonia del 18 maggio nella sala degli stemmi del municipio

Una figura di spicco per la conservazione della memoria delle comunità locali e nella progettazione museologica, ma anche tanto altro. E’ Daniela Perco la vincitrice del premio “Santi martiri Vittore e Corona” 2025, che la Famiglia Feltrina conferisce da tradizione a un cittadino meritevole. La cerimonia di consegna si terrà domenica 18 maggio in sala degli Stemmi, in occasione dell'assemblea annuale dell’associazione culturale che si occupa di favorire i valori morali, sociali, artistici, storici ed economici del feltrino. A tracciare la figura e l’attività della premiata sarà l’antropologa Iolanda Da Deppo. A seguire si esibirà alle 11.30 in piazza Maggiore il gruppo musicale I Ghiottoni - brass band della Banda Città di Feltre.
«Nella figura di Daniela Perco, il consiglio di Famiglia Feltrina ha voluto individuare una sintesi tanto feconda di contenuti, quanto rigorosa nel metodo, dell’universo rappresentato dalla cultura e dalle tradizioni locali, non soltanto feltrine e bellunesi», sottolinea il presidente di Famiglia Feltrina Enrico Gaz. «Si tratta di un patrimonio che, ben lungi dall’essere semplice conservazione della memoria, rappresenta, al contrario, una miniera da cui attingere, anche nel confronto costante con la dimensione attuale delle nostre comunità locali», aggiunge. «Questo in particolar modo in relazione alle crisi che esse debbono affrontare in diversi ambiti del proprio vivere quotidiano, della socialità e dei servizi. Con questo riconoscimento intendiamo dire grazie a Daniela Perco per la sua poliedrica e preziosa attività, ma portare anche all’attenzione pubblica alcuni dei temi più caratteristici della sua ricerca, oggi più che mai di straordinaria attualità», conclude Enrico Gaz.
Laureata nel 1977 alla “Sapienza” di Roma in Lettere a indirizzo demo-etno-antropologico, Daniela Perco ha trascorso lunghi periodi in Egitto meridionale (1975-1981) per ricerche sul patrimonio narrativo di tradizione orale e, a partire dal 1977, ha effettuato numerose campagne di rilevamento sul patrimonio favolistico e di tradizione orale delle comunità italiane del Rio Grande do Sul in Brasile. Nel corso della sua carriera ha collaborato alla progettazione di alcuni musei ed ecomusei. Per quasi trent’anni ha lavorato all’ideazione e alla realizzazione del Museo etnografico della provincia di Belluno e del Parco nazionale Dolomiti Bellunesi, ora Museo etnografico Dolomiti, che ha diretto dal 1997 al 2016. Ha approntato inoltre il progetto museologico per il Centro visitatori del Parco nazionale Dolomiti Bellunesi, nel complesso minerario di Val Imperina, inaugurato nel 2003. È stata membro della commissione scientifica dello stesso Parco.
Negli anni ha collaborato con numerosi enti ed istituzioni pubbliche, affiancando a questo impegno anche una significativa esperienza in ambito universitario. Dal 2018 al 2022 ha ideato e coordinato il progetto “Geografie della memoria”, con particolare riferimento alla storia del manicomio di Feltre. Autrice di numerosi saggi e interventi su riviste specializzate in ambito storico, culturale e antropologico, nel 1996 ha ricevuto il premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” per la letteratura di montagna, esplorazione, ecologia e artigianato di tradizione con il volume “La cultura popolare nel Bellunese”; nel 2017 ha ricevuto il premio “Pelmo d’oro”.
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