Il presidente della ditta privata non esclude un contenzioso

CORTINA. Le decisioni della Giunta regionale in merito al futuro del Codivilla Putti potrebbero sfociare in un lungo contenzioso tra la Giomi e la Regione e l’Usl Dolomiti. Alla comunicazione di...

CORTINA. Le decisioni della Giunta regionale in merito al futuro del Codivilla Putti potrebbero sfociare in un lungo contenzioso tra la Giomi e la Regione e l’Usl Dolomiti. Alla comunicazione di avviso di cessazione della sperimentazione inviata all’amministratore delegato della società Istituto Codivilla Putti Spa, Massimo Miraglia, il 9 marzo da parte della Usl, lo stesso Miraglia ha risposto con una prima lettera dai toni tenui, chiedendo chiarimenti riguardo «alle problematiche che conseguiranno a partire dal 30 aprile, tra cui quelle legate al rapporto tra società e i 150 dipendenti, al trattamento dei pazienti ricoverati, ai rapporti contrattuali in corso con terzi soggetti, alla gestione dei beni presenti».

Chiarimenti sono stati richiesti anche riguardo al soggetto che dovrebbe subentrare nella gestione della struttura, ma nessuna risposa è stata fornita. A tale lettera, ne è seguita un’altra, il 24 marzo, dai toni senz’altro meno concilianti, firmata questa volta da Emmanuel Miraglia, presidente del Cda della Giomi SpA. In questa seconda lettera Emmanuel Miraglia ricorda che i provvedimenti su cui poggia la motivazione della delibera di gennaio che pone fine alla sperimentazione sono stati tutti impugnati dinanzi al Tar Veneto «a causa di manifesti e gravi vizi di legittimità, così come illegittima si presenta, anche per vizi propri, la delibera in oggetto, che verrà anch’essa debitamente impugnata così come tutti gli atti presupposti successivi e conseguenti».

Miraglia sottolinea che «allo scadere del termine del 29 aprile, non si verifica di certo lo scioglimento automatico della partecipazione pubblica nella società». Avvisa inoltre la Regione e l’Usl che «avvierà la procedura di licenziamento collettivo dei 115 dipendenti per quella data e comunicherà l’anticipata risoluzione del contratto agli oltre 30 medici liberi professionisti (compreso il direttore sanitario); comunicherà, inoltre, ai pazienti che a partire dal 30 aprile la società non potrà più continuare la sua attività, e che non potrà più procedere ad ulteriori ricoveri, oltre ad assumere ogni necessaria doverosa iniziativa relativa ai beni di proprietà della società Codivilla Putti, la cui integrità dovrà essere assicurata e che saranno se del caso, trasferiti altrove».

Si richiede infine di comunicare entro 7 giorni le determinazioni al riguardo «con riserva di agire in tutte le sedi competenti per la tutela dei legittimi diritti e interessi nostri e della società Istituto Codivilla Putti, nonché di segnalare la Vostra condotta alle autorità di vigilanza e di controllo competenti, esonerandoci dal nostro canto da ogni responsabilità in ordine a quanto accadrà dal 30 aprile in poi».

Marina Menardi

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