Il presidente della Provincia dal Papa: «L’ho invitato sul Vajont»
Il Pontefice nel suo intervento ha ricordato l’importante ruolo delle Province nella cura del territorio e dei suoi abitanti
«Un’emozione unica, che conserverò per tutta la vita». Così il presidente della Provincia, Roberto Padrin, che ieri in Vaticano ha incontrato Papa Francesco, insieme ai colleghi delle 76 Province italiane. Dopo l’intensa riflessione del pontefice sulla sicurezza sociale ed ambientale, Padrin ha potuto stringere la mano personalmente a Bergoglio ed ha colto l’occasione per donargli il dvd “Il coraggio di sopravvivere” che racconta la tragedia del Vajont attraverso i sopravvissuti ed i soccorritori.
«Mentre gli descrivevo brevemente i contenuti, Francesco mi guardava intensamente negli occhi, evidentemente compreso in tanto dolore». Padrin gli ha poi passato una lettera in cui invita il Papa sul Vajont, al cimitero di Fortogna in particolare; una tragedia che di fatto sta sullo sfondo anche di quanto Bergoglio ha detto ieri nel corso dell’udienza.
«Gli spiego, nell’invito, che Belluno è una provincia che ha sofferto per l’emigrazione, per una tragedia come appunto quella del Vajont, per altri drammi come la tempesta Vaia, per il progressivo spopolamento. Ma gli faccio anche presente che, come riconosce ripetutamente il vescovo Renato Marangoni, i bellunesi sanno sempre rialzare la testa. Anzi, siccome siamo in periodo pasquale, sanno rinascere, rigenerarsi».
A tutti questi motivi Padrin ha aggiunto anche il ricordo di Belluno come terra natale di Papa Luciani e di meritato riposo di Wojtyla e di Ratzinger. Tra le mani Bergoglio si è trovato anche una spilla del Cinquantennale del Vajont. «Francesco ha ascoltato e nel silenzio», testimonia Padrin, «mi ha trasmesso la profonda convinzione di condividere la nostra attesa, che continueremo ovviamente a coltivare».
Il presidente della Provincia si dice impressionato anche per quanto il Papa ha detto ai rappresentanti delle Province. «Gli ambiti nei quali attualmente le Province in Italia dispiegano le loro competenze sono principalmente quello della cura degli interventi a difesa del suolo e del consolidamento delle aree a rischio, quello della viabilità di una capillare rete stradale che collega tra loro piccoli e piccolissimi centri con le città più grandi, e quello della gestione delle scuole superiori, assicurandone sicurezza e funzionalità», ha ricordato Bergoglio. Si tratta, a ben vedere, di compiti che, pur esplicandosi in settori distinti, si prefiggono in definitiva il medesimo fine, ha specificato il Papa: assicurare che le condizioni ambientali del territorio come quelle delle strade e delle scuole non si deteriorino per trascuratezza, per mancanza della necessaria manutenzione, per indolenza nell'adottare i provvedimenti indispensabili ad evitare il degrado ambientale o strutturale ed i pericoli che a questo sono connessi.
Francesco ha poi aggiunto che per un effettivo miglioramento della qualità della vita, per evitare possibili drammi e i loro enormi costi umani ed economici, e per assicurare durature prospettive di sviluppo sostenibile, è necessario considerare l’opera di manutenzione e di messa in sicurezza delle scuole, delle strade e dell’ambiente come una delle questioni centrali alle quali riservare tutta l'attenzione che merita e richiede. «Mentre lo ascoltavo», ammette Padrin, «mi sembrava di passare in rassegna tutti i problemi della nostra provincia». —
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