Il primario di urologia patteggia 6 mesi

BELLUNO
Sei mesi di reclusione per omicidio colposo: è la pena patteggiata dal professor Stefano Guazzieri, primario del reparto di urologia del “San Martino” di Belluno, per la morte di un paziente cadorino durante una delicata operazione per rimuovere un tumore ad un rene.
Secondo l’accusa, il primario, nel corso dell’intervento chirurgico, avrebbe reciso un'arteria ed una vena dell'intestino ad un sessantaduenne di Auronzo, provocandone il decesso per emorragia interna.
La vicenda risale al giugno del 2010 quando un cittadino di Auronzo fu ricoverato al "San Martino" di Belluno per un delicato intervento chirurgico ad un rene interessato da una neoplasia. L'operazione aveva lo scopo di rimuovere il rene intaccato dal tumore e fu fissata per il 3 giugno.
Quel giorno, durante l'intervento chirurgico, però, qualcosa non andò per il verso giusto. Secondo la pubblica accusa, infatti, sarebbero state recise la vena e l'arteria principali che fanno defluire il sangue dalla matassa intestinale.
Per questo motivo, il paziente morì in conseguenza di un'emorragia interna. Fu la direzione sanitaria dell'Usl 1 di Belluno, come da prassi, a segnalare il caso alla procura della Repubblica.
Il pubblico ministero Massimo De Bortoli aprì subito un fascicolo per omicidio colposo, disponendo l'autopsia ed il sequestro delle cartelle cliniche del paziente di Auronzo. Stando alle contestazioni, dall'esame autoptico sarebbe risultato che durante l'operazione furono recise un'arteria ed una vena ed il paziente morì, di conseguenza, per uno shock emorragico.
Il pm, titolare del caso, dispose, inoltre, una consulenza, incaricando il dottor Antonello Cirnielli di Portogruaro di effettuare una perizia di parte per stabilire eventuali responsabilità mediche. Secondo indiscrezioni, il consulente avrebbe legato ad un comportamento colposo del primario di urologia l'origine delle lesioni che hanno provocato la morte del cittadino di Auronzo.
Da qui l'iscrizione del professor Guazzieri nel registro degli indagati per omicidio colposo. La pubblica accusa, in particolare, contestava al primario l'impiego di un'errata tecnica operatoria.
Dopo aver chiuso l'inchiesta a carico del primario del reparto di urologia dell'ospedale di Belluno il pubblico ministero De Bortoli ha chiesto al gup Giorgio Cozzarini il rinvio a giudizio del primario. Ma la difesa ha presentato nelle ultime ore una proposta di patteggiamento, evitando così il pubblico dibattimento. Procura e difesa hanno fissato in sei mesi la pena equa per la vicenda. Pena che è stata ratificata dal gup Cozzarini.
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