Il primo album da solista per dire grazie alle Dolomiti

Germano Seggio, di Palermo, dopo un grave incidente nel 2011 è stato rimesso in vita al Codivilla e ora ha voluto sdebitarsi 

AURONZO

Germano Seggio è un musicista di Palermo che ha deciso di dedicare il suo primo album da solista alle Dolomiti bellunesi. Dietro la scelta si cela una vicenda personale dolorosa, segnata da un grave incidente stradale che ha rischiato di costringerlo alla sedia a rotelle per il resto dei suoi giorni. Ed invece così non è stato. Una specie di miracolo, compiutosi al Codivilla Putti di Cortina.

Era il 2011, l’anno della rinascita: in quel momento ha preso corpo l’album “Alta Quota” uscito in questi giorni.

Germano, da dove cominciamo il racconto?

«Da quanto successo nell’agosto del 2003. Ho avuto un brutto incidente che mi ha costretto per quattro anni su una sedia a rotelle. Quando le speranze stavano svanendo mi hanno portato a Cortina. Al Codivilla Putti mi hanno rimesso a nuovo e nel 2011 è iniziata per me una nuova vita. Sono rinato, grazie al Codivilla; che so, oggi, non essere più l’eccellenza di allora. Mi dispiace».

Rinascita personale dunque, ma anche artistica...

«Sono nato con una chitarra in mano, in una casa di musicisti. Mio padre suonava la chitarra, ho assorbito presto la sua passione. Come chitarrista, dopo essermi formato professionalmente in Inghilterra, ho fatto tantissime tournée in giro per l’Italia con artisti del calibro di Paolo Belli, Giovanardi, Peter Gabriel, Raf, Maurizio Solieri e Ricky Portera. Ho fatto mie le influenze rock e glam degli artisti che ho avuto il piacere e l’onore di accompagnare sul palco ma ad un certo punto, complice il periodo di infermità, ho iniziato a sentire dentro di me che qualcosa stava cambiando. Una volta guarito ho detto: è giunto il momento di metterci la faccia. È nata così l’idea di mettermi in proprio. Da solista ho fatto diverse cose ma “Alta Quota” è il primo album ufficiale perché pubblicato da un vero editore, la Azzurra Music. È in distribuzione in questi giorni anche in una versione inedita, in allegato ad alcuni importanti quotidiani italiani».

Il video che accompagna l’album è stato girato tra monte Piana e le Tre Cime di Lavaredo: ci racconti come è nata questa idea?

«Era il modo più logico per ringraziare le Dolomiti che mi hanno accompagnato in un momento non facile della mia vita. Le Dolomiti sono state la mia musa ispiratrice, l’artista di oggi è nato tra Cortina, Misurina e le Tre Cime. Non avendo soldi da investire, nel marzo di quest’anno ho cercato un videomaker che potesse appoggiare la mia folle idea. L’ho trovato in Alex D’Emilia, grazie all’intercessione di un amico comune, Andrea Lovato. C’é stata subito sintonia: e sempre nel marzo scorso sono stato quattro giorni a Misurina in cui abbiamo completato il lavoro. Io suonavo e lui realizzava il video. È stato fantastico. Nell’occasione ho conosciuto l’assessore al turismo di Auronzo, Camilla Larese De Santo, che ci ha ospitati, ed il sindaco Tatiana Pais Becher. Il video girato sul monte Piana con la vista rivolta alle Tre Cime è stato patrocinato dal Comune di Auronzo. So che quelli appena trascorsi non sono stati giorni facili. Colgo l’occasione per lanciare la proposta di organizzare un concerto a sfondo benefico. Sono disponibile a fare qualcosa sin da subito. Basta uno squillo ed io parto». —



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