Il problema del riscaldamento «Useremo intonaci isolanti»
BELLUNO. «Abbiamo potuto vedere con i nostri occhi gli interventi finora realizzati. Ora vigileremo sul prosieguo, tenendo alta l’attenzione e assicurandoci che tutto proceda per il meglio». La...
BELLUNO. «Abbiamo potuto vedere con i nostri occhi gli interventi finora realizzati. Ora vigileremo sul prosieguo, tenendo alta l’attenzione e assicurandoci che tutto proceda per il meglio». La Gabelli sarà quindi “sotto la lente” delle minoranze, che ieri hanno chiesto a De Lotto e a Erranti se l’edificio soffra ancora, come in passato, di problemi di infiltrazione d’acqua. «La sistemazione del tetto, che è stata finanziata anche grazie alle risorse arrivate con il progetto “I Luoghi del cuore” del Fondo ambiente italiano, è servita proprio a evitare questa criticità», ha risposto il dirigente di Palazzo Rosso. «Infiltrazioni vere e proprie non ne abbiamo più riscontrate. C’è però umidità sulle murature perimetrali. Uno dei prossimi interventi servirà proprio a risolvere questo problema».
Un’altra questione che dovrà essere affrontata è quella del consumo energetico. «Scaldare un edificio con soffitti molto alti e stanze così grandi non è semplice», ha commentato De Lotto. «La scuola è sottoposta a vincolo della Soprintendenza, quindi non si possono fare cappotti esterni. Bisognerà intervenire con intonaci isolanti, doppi infissi e altre misure».
Il miglioramento sismico - effettuato da Boato Costruzioni di Marghera, Studi Rs di Padova e Mtd di Belluno, con la consulenza dell’architetto De Biasi e di esperti geologi - ha riguardato anche tutto il piano interrato, che si sviluppa su una metratura notevole e dove erano collocate una cucina economica con la mensa e la piscina.
Si tratterà pure di capire come utilizzare le tante stanze, parecchie delle quali non avevano una destinazione nemmeno quando l’edificio era frequentato dagli studenti. E se la scuola resterà inagibile fino a quando non sarà ultimata anche la seconda fase di lavori, la palestra della Gabelli è tornata a essere utilizzata dal 2014, dopo le opere rese possibili grazie al contributo di 240 mila euro della Fondazione Cariverona. «Siamo tutti felici che la palestra sia aperta», ha commentato Pingitore dopo il sopralluogo. «Peccato solo che venga mantenuta male. Ingresso e androne sono pieni di ragnatele. Alcuni accessori interni sono stati danneggiati, probabilmente da pallonate (la palestra ospita attività di associazioni sportive,
ndr
), e cartacce lasciate sul pavimento non sono un bel vedere. Ci vuole un maggiore controllo, sia da parte dell’amministrazione comunale che della dirigenza scolastica. Vanno bene le grandi opere, ma cerchiamo di non cadere sulla manutenzione ordinaria. Auspico inoltre che le associazioni abbiano cura di questi spazi».
(m.r.)
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