Il procuratore Luca è preoccupato: «C’è poco personale»
Prossimo un incontra con Zaia: «Parleremo di specificità». Accordo con la Regione, in Procura arriva un ex dipendente provinciale
BELLUNO. Un macchina a cui viene chiesto di andare a 100 chilometri orari, ma senza rifornirsi di benzina. È questa la metafora che Paolo Luca usa per definire la Procura della Repubblica di Belluno. Il nodo è, ancora una volta, quello del personale amministrativo assegnato alla Procura: un tassello fondamentale per garantire il funzionamento della giustizia, tanto che si è deciso di instaurare una collaborazione con la Regione. L’intesa firmata con Venezia ha consentito ad un ex dipendente della Provincia di lavorare a servizio della Procura.
Un passo avanti importante per gli uffici dei pubblici ministeri che operano a Belluno. L’organico della Procura, infatti, è attualmente di 19 persone ma a pieno regime ne sarebbero previste 25. Dalla prossima primavera il personale calerà ulteriormente di due unità a causa di altrettanti pensionamenti. Una situazione che il procuratore Luca, a capo degli uffici bellunesi da quest’estate, monitora con attenzione.
«Basti pensare che dal 2009 manca un direttore amministrativo» spiega Luca, «e che per i pensionamenti non ci sono prospettive di sostituzione».
Un problema, spiega lo stesso procuratore, dovuto al blocco dei concorsi ma anche alla scarsa appetibilità di una destinazione come Belluno. Una situazione che si registra anche in altri campi della pubblica amministrazione - ad esempio in sanità, con circostanze analoghe per i medici - e che si ripresenta anche nel settore della giustizia. In questo caso il personale mancante è quello di tipo amministrativo, per il quale c’è uno scarso turnover.
In soccorso allo Stato, da cui dipende direttamente l’amministrazione della giustizia, arriva la Regione Veneto. Il ministero della Giustizia ha infatti firmato un accordo con la Regione per l’impiego, a tempo determinato, di alcuni dipendenti regionali negli uffici giudiziari.
Un accordo che sopperisce alla «scarsità di risorse umane deputate allo svolgimento delle attività di competenza dell’amministrazione regionale», come si legge nel testo dell’intesa. L’obiettivo è duplice: da una parte «contribuire, attraverso una significativa definizione dei rapporti pendenti, a creare un circuito virtuoso per l’economia del territorio nel suo complesso»; dall’altra potenziare la formazione dei dipendenti regionali, che per un anno possono entrare nel cuore della macchina della giustizia. Una collaborazione che ha già portato una risorsa in più all’interno della Procura bellunese. Si tratta, in questo caso, di un ex dipendente di palazzo Piloni.
Una situazione, quella della Procura bellunese, di cui il procuratore parlerà direttamente al presidente della Regione Luca Zaia. «Lo incontrerò la prossima settimana» spiega Luca, «sarà l’occasione per parlare della specificità del territorio bellunese sottolineando come sia necessario garantire servizi sul territorio».
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