Il progetto: Papa Wojtyla patrono delle Dolomiti
E' un'idea che circola a Lorenzago di Cadore, dove Giovanni Paolo II trascorreva le vacanze estive, a pochi giorni dalla grande cerimonia di beatificazione a Roma
LORENZAGO. Il beato Karol Wojtyla patrono delle Dolomiti. In particolare delle Dolomiti protette dall'Unesco. La
e la farà propria anche il Cadore, di cui Giovanni Paolo II, per sei volte in soggiorno ai piedi del monte Cridola, è cittadino onorario dal 1996.
E' il 12 luglio 1987 quando dalla Val Visdende Giovanni Paolo II così esalta la natura che gli sta intorno: «Queste meraviglie le ha create lo stesso autore della bellezza». Ed è nel luglio del 1996 che da Lorenzago ammonisce: «Dinanzi alla maestà dei monti, siamo spinti ad instaurare un rapporto più rispettoso con la natura».
E aggiunge: «Allo stesso tempo, resi più coscienti del valore del cosmo, siamo stimolati a meditare sulla gravità dele tante profanazioni dell'ambiente perpretate spesso con inammissibile leggerezza». E' anche questo il Wojtyla - in dimensione cadorina - che ai piedi delle Dolomiti verrà commemorato tra il 30 aprile ed il 1º maggio in occasione della beatificazione a Roma.
E in piazza San Pietro, la mattina dell'atteso rito, il Cadore sarà rappresentato dall'arcidiacono mons. Renzo Marinello, dal presidente della Magnifica Comunità del Cadore, Renzo Bortolot, dal sindaco di Lorenzago, Mario Tremonti. Che ammettono: «Da noi Giovanni Paolo II era di casa, lo accoglievamo come uno di famiglia». Le celebrazioni della memoria inizieranno alle 18 di sabato 30 aprile con una solenne messa presieduta da uno dei vescovi veneti, mons. Arduino Bertoldo, emerito di Foligno; l'accompagnamento musicale è a cura della Schola Cantorum. Alle 21 una singolare processione, con la recita del rosario: dalla villa che per 6 estati accolse il papa polacco, presso il castello di Mirabello, alla chiesa in centro paese.
La notte sarà illuminata dalle torce. I pellegrini di Wojtyla daranno il via ai loro passi davanti al bassorilievo monumentale che lo ricorda. L'iniziativa è dell'arcidiaconato del Cadore, in particolare della pastorale giovanile. Le stazioni dei cinque "misteri della luce", con testi dello stesso Wojtyla, saranno presentate dalle cinque Pievi del Cadore: Valle, Pieve di Cadore, Domegge, Auronzo e Vigo.
Nella mattinata del 1º maggio a Lorenzago ci sarà solo la messa delle 8, perché successivamente una delegazione del Comune e della parrocchia si recherà a Mirabello per la deposizione di un omaggio floreale al monumento di Giovanni Paolo II e, poco dopo, si apriranno le porte del cine-teatro per la trasmissione della messa papale di beatificazione, su maxischermo.
La giornata si concluderà alle 18 con un concerto vocale e strumentale in chiesa. Nel fine settimana suonerà il "campanotto" in omaggio al papa del monte Cridola. Si tratta della più grande delle campane di Lorenzago che risuonerà grazie all'intervento manuale di un gruppo di giovani, come accadeva tutte le sere per tutti i soggiorni di Wojtyla in paese. L'ospite, infatti, non aveva nascosto di gradire quello scampanio.
Il clima che si respira a Lorenzago è quello della festa che precedeva le vacanze dei papi (Ratzinger oltre a Wojtyla). Il comitato costituito da rappresentanti del Comune e della parrocchia ha invitato le famiglie ad esporre il tricolore o la bandiera del Vaticano, i negozi a rimettere in vetrina lo stemma pontificio.
Riaprirà anche il museo che conserva una serie di testimonianze preziose del prossimo beato, tra le quali una veste bianca, i bastoni ai quali si appoggiava durante le escursioni, il bicchiere dal quale sorseggiò un'aranciata nella baita di Gigi Vecellio, sul Mauria. A Pieve di Cadore, intanto, si è in attesa di un appuntamento davvero molto sospirato: il ritorno di Navarro Valls, l'allora portavoce del pontefice.
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