«Il punto nascite? Non riaprirà prima di un mese»

Il direttore medico Zanella: "Abbiamo lavorato anche di notte per fare il concorso"

PIEVE DI CADORE. «Prima della riapertura del reparto di Ostetricia e Ginecologia dovrà trascorrere almeno un mese»: il direttore medico dell'ospedale di Pieve Raffaele Zanella sceglie la linea della circospezione nell'annunciare l'idoneità di nuovi medici selezionati per l'assunzione a tempo indeterminato nel nosocomio cadorino. «La commissione, composta, oltre che dal sottoscritto, anche dai primari degli ospedali di Feltre e Vittorio Veneto, con i quali vige una collaborazione proficua, ha individuato 12 medici ritenuti idonei a ricoprire i ruoli attualmente scoperti al Giovanni Paolo II. Sei di loro verranno assunti con contratto indeterminato, anche se i tempi tecnici non saranno immediati» spiega Zanella che aggiunge: «I medici selezionati sono attualmente impiegati altrove. La proposta di un contratto a tempo indeterminato è allettante, ma prima di accettare dovranno dimettersi dall'attuale incarico per il quale servono trenta giorni di preavviso amministrativo. Prima di trenta giorni, dunque, non avremo un quadro delineato della situazione e, visto che l'ambito è delicato, non azzarderei ulteriori previsioni».

Il direttore medico sottolinea un aspetto ritenuto importante della vicenda: «I tempi burocratici sono stati notevolmente snelliti», commenta Zanella, «le pratiche previste sono state già tutte espletate, segno dell'intenzione di risolvere la questione in tempi celeri e soprattutto in maniera definitiva. C'è stato un concorso di volontà eccezionale, elemento su cui fondare tutte le nostre speranze. Abbiamo lavorato anche di notte e nei giorni festivi a conferma delle buone intenzioni dell'azienda sanitaria».

In attesa della riapertura del reparto di Ostetricia e Ginecologia, al momento non è dato sapere quali saranno orari e modalità: «Fascia oraria 8-20? Impossibile stabilirlo ora», ribatte Zanella, «aspettiamo prima di rimpolpare gli organici, che rimane il nostro obiettivo assoluto, poi penseremo a come strutturare al meglio il servizio».

Servizio che al momento viene dirottato sul San Martino di Belluno: «Che, alla luce dell'esigua distanza chilometrica, va considerato un alleato importante per il territorio di montagna», spiega ancora il direttore medico, «si parla molto spesso impropriamente del rapporto di collaborazione tra il nosocomio centrale e i distaccamenti della montagna, che in realtà è eccezionale. Per capire meglio come stanno le cose bisognerebbe guardare cosa accade fuori dalle mura di casa. Penso ad esempio alla Valtellina, dove la situazione è drammatica. A volte dovremmo riflettere un po' di più prima di lamentarci di ciò che abbiamo».

L'analisi di Zanella lascia temporaneamente da parte il reparto di Ostetricia e Ginecologia per affrontare a più ampio raggio la situazione in cui versa l'ospedale di Pieve: «C'è da essere soddisfatti e moderatamente ottimisti perché tutto funziona secondo i programmi e nel pieno rispetto delle regole». A tal proposito il direttore medico chiude annunciando: «Presto i locali del nuovo Pronto soccorso saranno operativi grazie all'acquisto di moderni macchinari».

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