Il quizzone? Come da pronostico

Al Tiziano uscite le materie previste dai maturandi. Al Catullo qualche sorpresa con anatomia e diritto

BELLUNO. Superato anche lo scoglio del “quizzone” per i maturandi bellunesi. Ieri gli studenti delle scuole superiori sono tornati in classe per affrontare la terza prova scritta. Una prova che spaventa, perché in due ore e mezza o tre (dipende dalle commissioni) si deve rispondere a domande su quattro materie.

Al liceo classico Tiziano «è andata meglio del previsto», commentano gli studenti della 3ª A. Escono in massa alle 11.30, si sono presi tutto il tempo a loro disposizione per completare l'esame. «Le domande erano fattibili e abbastanza generali, il programma di un anno è complesso, i professori sono stati generosi», spiega Anna Gamba. I ragazzi si sono trovati sul foglio quesiti di inglese, filosofia, arte e matematica, e si aspettavano uscissero quelle materie: «Bastava fare un paio di calcoli per capire quali sarebbero state le materie della terza prova», aggiunge Mustapha Bouya. C'era qualche dubbio fra storia e filosofia e fra fisica e matematica, ma alla fine le supposizioni erano corrette. «Però la prova è stata più difficile rispetto alle simulazioni», precisa Martina De Salvador. «Ci siamo presi tutto il tempo a disposizione per completarla, era necessario».

Ora per i ragazzi si apre il capitolo orali. Al solo pensiero c'è chi mormora un «aiuto», altri sono più tranquilli, visto che i tre quarti della maturità sono nel cassetto dei ricordi. E dopo? Usciti i risultati i ragazzi si concederanno un periodo di meritate vacanze, prima di tornare sui libri per preparare i test di ingresso all'università (chi dovrà sostenerli).

Al Tiziano hanno tutti le idee chiare sul futuro: Anna Gamba vuole iscriversi all'accademia teatrale e sogna di lavorare nel mondo del doppiaggio, Mustapha Bouya si iscriverà a lettere a Parigi «perché all'estero penso di avere più possibilità rispetto all'Italia». Martina De Salvador cercherà di entrare a traduttori e interpreti, Alberto Vedoa a economia. Futuro da medici (test d'ingresso permettendo) per un paio di ragazze: Lidia De Barba ha già chiara anche la specializzazione, Neuropsichiatria infantile, perché le piacerebbe lavorare con i bambini autistici.

Si divide a metà, fra chi andrà a lavorare e chi proseguirà il percorso di studi, la classe di Indirizzo sociale del Catullo. I ragazzi escono verso mezzogiorno dall'istituto e si confrontano su alcuni quesiti della terza prova. «Non è andata male, ma alcune domande erano un po' inaspettate», confessano Irene Chiara Vecellio, Irene Marcolin e Jasmine Renier. «Durante l'anno non avevamo approfondito alcune cose e non è stato semplice rispondere alle domande che ci siamo trovati davanti». Al sociale sono uscite matematica, inglese, anatomia e diritto, e sono proprio queste ultime due materie ad aver messo più in difficoltà gli studenti: «Però diciamo che è andata», dice Raja Saif.

Terminati gli scritti, tocca agli orali, che preoccupano i ragazzi dell'indirizzo sociale quasi più delle prime tre prove. Poi anche per loro si aprirà un'estate di vacanze.

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