Il quizzone non spaventa nessuno

La terza prova scritta giudicata abbordabile da quasi tutti i candidati
 
FELTRE.
Quattro materie, 150 minuti, un intero programma di studio: anche per i maturandi feltrini è arrivata l'ora della terza prova, quella che in passato terrorizzava. I tempi cambiano. Fatto sta che il quizzone, quello delle notti in bianco e dei ripassi, non fa più paura. «Io ero tranquillo, mi aveva dato più preoccupazioni la seconda», commenta Matteo De Boni della 5ªC scientifico.
 «Matematica era più difficile», concordano Lorenzo, Piero e Francesca, compagni di classe di Matteo, e anche Vanja Zec e Francesca Boz del Rizzarda erano maggiormente preoccupate per la seconda: «C'era più agitazione per la prova di tecnica amministrativa, visto che da noi non era materia di indirizzo e non era stata approfondita molto».  «Penso sia andata bene, ero molto più tranquilla delle altre prove. Alla fine bastava studiare, si unisce al coro Veronica Stalliviere, una delle prime a uscire dal liceo, ed Enrico Redetti che rivela: «Le prove erano fattibili; forse filosofia ci ha un po' spiazzato, perché si pensava uscisse storia, ma la domanda non era impossibile».  Ma come funziona la terza prova? «Dovevamo rispondere a quattro domande aperte, una per ciascuna materia, che per noi erano filosofia, storia dell'arte, scienze e inglese», spiega Elettra Feltrin (5ªC Scientifico). «Per filosofia la domanda verteva su Hegel e Schopenhauer, per Scienze le coordinate celesti e terrestri, per arte un confronto tra Cezanne e Manet. Infine per inglese bisognava commentare un brano tratto da Dubliners di Joyce».  L'istituto tecnico dei servizi sociali del Rizzarda invece aveva Psicologia (la leadership), Cultura Medica (schizofrenia), Inglese (Freud) ed Economia (il piccolo imprenditore). «Ma la prova non era difficile, le domande erano piuttosto prevedibili», commenta Elenia Grando. Il quesito più difficile? Al Rizzarda, per Laura Zucchetto e Andrea Bellegante Economia, per Vanja, Francesca e Desirè Psicologia. Al liceo i pareri sembrano indicare scienze, alcuni perché l'argomento era difficile (Robin Toigo) altri perché era stato fatto nel primo quadrimestre (De Boni). «Gli studenti però oggi mi sembravano più tranquilli delle altre prove», conferma il parere comune la professoressa Galifi del liceo.  E ora gli orali, ma la tensione sembra ormai essere già svanita. «Il peggio è ormai passato», sospira Elenia Grando, a nome di tutti i maturandi feltrini.  Matematica non è piaciuta molto alle Canossiane. Alcune ragazze del liceo psico-pedagogico si sono dette soddisfatte per tutti gli argomenti di terza prova, eccetto per matematica. Oltre a questa c'erano Nietzsche, la dialettica del servo-padrone e il romanticismo in filosofia, Jane Austen e la poetica del romanticismo in inglese, l'espressionismo francese, assieme alla scuola Barbizon, in storia dell'arte. In seconda prova era uscita pedagogia con quattro tracce, più gli annessi quesiti, tra cui due da scegliere e argomentare.  I vicini di terza prova, gli alunni del biologico, hanno affrontato temi come il ciclo di Krebs e le proteine, Hegel e Marx, il teorema fondamentale del calcolo integrale e le derivate, Wordsworth, Coleridge e Blake. Anche a loro matematica non è stata molto simpatica. In seconda prova era uscita microbiologia e igiene: le domande vertevano su ingegneria genetica, igiene dell'agglomerato urbano e microbiologia delle acque, tutte cose fattibili e che rientravano nel programma di quest'anno.  Negli istituti professionali non si è lamentato nessuno. Fuori dall'istituto agrario di Vellai, un folto gruppo di studenti della 5ªA ha commentato con relativo sollievo i quesiti della terza prova di ieri: tra le materie pescate matematica, con programmazione lineare e studi di funzione, economia, con bilanci economici e ottimizzazione dei macchinari, diritto, con le società e il piccolo imprenditore agricolo, ed ecologia, con gli interventi fitosanitari.  In seconda prova sono stati i più fortunati: la consegna chiedeva di scrivere una relazione tecnica sulla fertilità della vacca, un argomento che loro, studenti del percorso zootecnico, avevano approfondito durante gli studi. E' stato invece più ostico per parchi e giardini e forestale.  Al geometri la materia più difficile è stata topografia su un progetto stradale, insieme a progettazione, in cui la richiesta di progettare una scala è stata accolta con difficoltà. La commissione dell'Itis ha scelto per i ragazzi del liceo informatico inglese, con tre elaborati scritti su cad, phishing e browser, telecomunicazioni con tre esercizi tecnici di telecomunicazioni, gestione progetti e sistemi organizzativi. I meccanici hanno invece affrontato quesiti di tecnologia, automazione, diritto e matematica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi