Il racconto dell’escursionista mestrino
È arrivato nel Bellunese mercoledì per salire al Bianchet. Al rientro, non trovando la macchina, ha pensato a un furto
MESTRE. Gabriele Balestra si è presentato ieri mattina alle 10 in commissariato a Mestre, dove ha sporto denuncia per il furto della sua Fiat Idea, l’auto che i carabinieri forestali, il giorno prima, avevano trovato sforacchiata da tre colpi di pistola lungo la regionale Agordina.
Si è presentato alla polizia, mentre i carabinieri avevano appena incominciato a cercarlo nella zona delle montagne dove era stata trovata l’auto. Anche con l’ausilio dell’elicottero. Il giorno prima, pur avendo il numero di telefono della sua abitazione di via Friuli 5/A a Mestre e quello del cellulare, non erano riusciti a mettersi in contatto con lui.
Nella denuncia Balestra racconta cosa ha fatto negli ultimi due giorni. L’uomo, che fino a cinque anni fa faceva l’elettricista e ora non ha un lavoro fisso, era partito mercoledì mattina alla volta del Rifugio Bianchet che si trova nel gruppo montuoso della Schiara, in comune di Sedico. Racconta in denuncia di essere arrivato nell’area sterrata di posteggio, da cui partono i sentieri diretti al Bianchet, e quindi all’Alta Via numero 1, alle 10 del mattino.
Una volta parcheggiata la vettura si è preparato, ha calzato gli scarponi ed è partito per salire al rifugio. Quando ha raggiunto il Bianchet si è sistemato per trascorrere la notte nel bivacco che rimane sempre aperto quando il rifugio è chiuso, come in questo periodo, durante la settimana.
Giovedì mattina ha ripreso la via del ritorno. Ma quando è arrivato al parcheggio, dove il giorno prima aveva lasciato la vettura, non l’ha più trovata. Inevitabile pensare ad un furto, anche se in realtà l’avevano portata via i carabinieri che l’avevano trovata sforacchiata da tre proiettili di pistola. A quel punto ha chiamato il padre perché lo venisse a prendere.
Balestra spiega poi di aver chiamato i carabinieri di Agordo, ma di non essere riuscito a mettersi in contatto con la stazione. Dopo qualche ora erano arrivati da Mestre il padre e un conoscente per riportarlo a casa. All’altezza di Montebelluna Balestra ha chiamato il 112 e dalla centrale che ha agganciato la sua chiamata l’operatore gli ha spiegato che a quel punto poteva denunciare il furto dell’auto nella sua città.
Ieri mattina, quindi, si è presentato al commissariato di via Ca’ Rossa e ha denunciato la scomparsa dell’auto. Riferendosi ai colpi di pistola contro l’auto ha spiegato di non essere mai stato minacciato e di non avere problemi sentimentali che possano aver creato risentimento in qualcuno.
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