Il Ral torna a gestire il bicigrill a Busche

Fiorita e Valcarne richiamano all’opera l’associazione sportiva che era rimasta esclusa dal bando per la struttura

CESIOMAGGIORE. Ritorno alle origini per il Ral Bike&Ski che ha già ricominciato a gestire il centro di noleggio e assistenza per gli appassionati di cicloturismo a Busche.

L'associazione sportiva dilettantistica presieduta da Remigio Speranza è stata richiamata a svolgere il servizio dai vincitori del bando indetto da Lattebusche, cioè la cooperativa Fiorita e Valcarne.

Un bando al quale aveva partecipato la stessa associazione sportiva che però non era risultata idonea alla gestione della struttura, avviata da Lattebusche, nonostante fosse già insediata a livello operativo prima come noleggio degli sci per la stagione invernale, poi per il noleggio, la manutenzione delle bici e la promozione di eventi legati al cicloturismo.

La “destituzione” del Ral aveva creato non pochi malumori e polemiche fra i gruppi sportivi e quelli ambientalistici, come il Wwf, proprio per la perdita di un punto di riferimento nel luogo più strategico, cioè Busche. Ma dopo alcuni mesi di trattative, al giovane sodalizio del Ral è stata fatta una proposta: quella di tornare a Busche e garantire così un servizio richiesto.

«La cooperativa Fiorita con il suo presidente Garlet ci hanno offerto al momento, in accordo con Lattebusche, un piccolo spazio sotto il porticato di fianco alla macelleria gestita da Valcarne», spiega Adorno Strappazzon del Ral. «Questa ventina di metri quadri può fungere da piccola officina per le manutenzioni last minute delle biciclette. Ma ormai la nostra base logistica è a Lentiai dove custodiamo una quarantina di cicli e abbiamo tutto quello che ci serve in questo luogo adeguato. Ma per non interrompere il servizio alla clientela che frequenta Busche, importante e strategica zona di passaggio, abbiamo accettato di buon grado la richiesta dei vincitori del bando, che ci hanno promesso, sempre facendo i conti con i dirigenti della latteria, di adeguare il piccolo spazio concessoci per poterci difendere dalle intemperie e poter operare in condizioni migliori. L'idea è infatti quella di chiudere il porticato con una vetrata. Saremmo inoltre autorizzati al rimontaggio del prefabbricato che un anno fa siamo stati costretti a smantellare».

«Quello che offriamo in cambio», sottolinea Strappazzon, «risponde ai requisiti di un bicigrill vero e proprio: abbiamo un gruppo di ragazze che fanno attività di sportello e ci indirizzano a chi ha bisogno del nostro intervento. La nostra reperibilità è praticamente estesa alle 24 ore».

Sia mai che, nel progetto di ampliamento della struttura di Busche dove alla storica rivendita di latticini si sono associate la macelleria e la vendita di prodotti tipici locali, il bicigrill possa tornare definitivamente a Busche con tanto di struttura logistica e operativa. È questa la speranza del sodalizio e di chi ama l'attività ciclistica.

Laura Milano

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