Il rapinatore da 10 euro chiede i domiciliari

Il maghrebino che ha colpito alla tabaccheria di largo Castaldi ha fatto ricorso al tribunale del Riesame

FELTRE. Il rapinatore chiede i domiciliari. Per Abdellatif Khetta, l’uomo che il primo febbraio avrebbe minacciato con una pistola giocattolo e derubato di 10 euro la titolare della tabaccheria Delaito, l’avvocato Conte ha presentato ricorso al tribunale del Riesame, facendo istanza di arresti domiciliari alla comunità Dumia, al posto della carcerazione. Il 30enne maghrebino era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Feltre pochi minuti dopo il colpo da pochi spiccioli e, da allora, è detenuto nel carcere bellunese di Baldenich. In seguito, l’arresto è stato convalidato dal giudice per le udienze preliminari e la misura cautelare è rimasta.

A distanza di un paio di settimane, il tentativo del difensore è quello di riportarlo nella stessa struttura che lo stava ospitando prima dei fatti contestati dalla procura della Repubblica, naturalmente con un regime completamente diverso da quello di cui godeva con la messa alla prova: un’eventuale uscita stavolta sarebbe considerata un’evasione. L’indagato risiede a Pontelongo, in provincia di Padova ed è proprio dalle sue parti che sono localizzati alcuni precedenti specifici.

Nella serata del 30 gennaio, Khetta era stato ricoverato al Santa Maria del Prato con i sintomi classici dell’overdose, dichiarando di aver assunto eroina. Sottoposto a ossigenoterapia, il giovane ha trascorso la notte in Psichiatria, dal quale è stato dimesso il giorno dopo. Pare che oltre ad avere problemi di dipendenza, l’indagato soffra anche di altri problemi.

Lui stesso ha spiegato al suo avvocato di non ricordare con precisione cosa abbia fatto il giorno della rapina e si è detto disperato per il suo gesto e per essersi rimesso nei guai.

Armato di pistola giocattolo, l’uomo era entrato nella tabaccheria intorno alle 15, minacciando la tabaccaia di largo Castaldi: «Dammi i soldi o ti faccio male» le ha detto e lei non ha potuto fare altro che consegnare quello che poteva: i 5 euro nel portafogli e altrettanti nella cassa, visto che l’incasso era stato versato in banca.

Con un bottino di 10 euro, il giovane si è messo a vagare per il centro, mentre la rapinata chiedeva aiuto ma nessuno dei passanti l’ha soccorsa.

A quel punto, la telefonata ai carabinieri che si sono subito attivati per rintracciare il rapinatore, trovato e arrestato rapidamente, perché non si era dato alla fuga. (g.s.)

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