Il rapinatore da 10 euro rimane a Baldenich

Il marocchino che era ospite di una cooperativa non uscirà tanto velocemente dal carcere

FELTRE. Il rapinatore da 10 euro non uscirà tanto presto. Il nuovo difensore del marocchino Abdellatif Khetta, Mario Mazzoccoli, esclude di poter presentare un nuovo ricorso al tribunale del Riesame o rivolgersi al magistrato titolare del fascicolo, e quindi al giudice per le indagini preliminari per una misura cautelare diversa dal carcere di Baldenich. Un tentativo di farlo uscire di prigione era già stato fatto dal legale d’ufficio e, a quei tempi, i domiciliari nelle strutture della Dumia erano impossibili. La situazione non è cambiata e difficilmente cambierà, perlomeno in maniera sostanziale.

Non solo non c’è spazio, ma la cooperativa sociale è comprensibilmente restia nel riprendersi i migranti indagati per qualsiasi genere di reato.

L’atteggiamento è lo stesso tenuto nei confronti dei nigeriani Kenneth Egbunu e Augustus Mike, i due richiedenti asilo che sono a loro volta in carcere per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti a minorenni, spaccio avvenuto nei giardini pubblici feltrini e nei pressi delle scuole superiori. Il Riesame ha detto no anche al loro difensore, Enrico Rech, e l’unica strada è che davvero comincino a collaborare con la procura, come avevano annunciato a suo tempo.

Khetta era stato arrestato dai carabinieri il primo febbraio, dopo che, armato di un’arma giocattolo aveva minacciato la commessa della tabaccheria Delaito di largo Castaldi, facendosi consegnare una decina di euro. L’incasso era già stato versato in banca. Dopo la rapina il maghrebino ha poi cominciato a vagare per il centro di Feltre, senza scappare, mentre la ragazza chiedeva aiuto. A quanto si sa, nessun passante l’ha aiutata. Ha quindi telefonato ai carabinieri, che hanno velocemente rintracciato Khetta, portandolo in caserma per l’identificazione e poi a Baldenich.

Gigi Sosso

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