«Il reddito di cittadinanza per i giovani montanari»

In vetta al Rite, Messner parla preoccupato di Cortina e della sfida Mondiali 2021 e ragiona col sindaco di Cibiana su come trattenere chi s’impegna sulle terre alte
Di Francesco Dal Mas

CIBIANA. Lo sguardo, dai 2180 metri del Rite, arriva fino a Cortina. Reinhold Messner, il “re degli ottomila”, lascia martello e chiodi, dove sta ultimando l’allestimento del museo che riapre domenica, si concede una pausa e, sul tetto dell’ex forte, prova a immaginare il futuro di Cortina. E anche dei giovani che vivono in montagna.

«Certo è», riflette a voce alta con Messner il sindaco Furlanis, «che il montanaro faticherà a rimanere sulle terre alte, se non verrà in qualche modo aiutato». Ed ecco l’idea singolare: rendere disponibile per quei giovani (ma non solo) che si prendono cura dei territori più impervi della montagna un reddito di cittadinanza, una forma di sussidio fino a quando gli operatori interessati non saranno autonomi.

«Condivido pienamente», commenta Messner; mentre con la bella figlia riprende martello e chiodi per fissare gli ultimi quadri. Ogni sua mossa viene ripresa dalla televisione bavarese, il serbatoio di visitatori del museo fra le nuvole, «ma anche», integra Messner, «di Cibiana e delle Dolomiti».

E poi torna su Cortina. «I Mondiali 2021 sono la sua ultima chance. Guai se la perde».

C’è questo rischio?

«Sì», risponde preoccupato Messner, «se non si ferma la pazzia delle seconde case, per cui in albergo non ci va più nessuno, e se gli ultimi proprietari non la smettono di vendere i loro esercizi».

Chi tira le fila della città ampezzana, dunque, dovrebbe dar prova di un supplemento di saggezza...

«Proprio così: conservando il massimo possibile, eventualmente ristrutturando; ma senza vendere o, peggio ancora , svendere. E senza aggiungere un metro di cemento».

Il treno? L’autostrada? Altri impianti di risalita? Per Messner sarebbero un fallimento. Il suo, dunque, è un no rotondo ad ogni iniziativa di sviluppo che comporti il rischio di asfaltare anche un solo metro della Conca. Certo, certi colli di bottiglia si possono eliminare, ma che non si vada oltre. Si guarda intorno, Messner. Il sole di una mattina molto fresca illumina un paradiso. Il museo è chiuso, è aperto solo il rifugio Dolomites. Ma anche ieri non mancavano escursionisti, fra l’altro tedeschi ed olandesi, l’80% dei visitatori nel 2014».

«In questo paradiso non ci deve essere più spazio nemmeno per un metro di pista, di impianto di risalita. Mi stupisco che in queste valli ci sia ancora chi persegue un modello di sviluppo ormai saturo. Lo sci è in crisi, anche a Cortina. Cresce esponenzialmente il turismo naturalistico, quello della mtb, degli appassionati di nicchie culturali e alimentari».

Secondo Messner fa benissimo il Comune di Cibiana a dare il messaggio in controtendenza delle produzioni biologiche, delle verdure e delle uova a km zero. Il sindaco Luciana Furlanis è arrivata fin quassù per raccontare a Messner che il suo sogno della “piccola Katmandu del Cadore” non resta nel cassetto e che ben 73 sono i posti letto resi disponibili dalle famiglie del paese nell’ambito del progetto dell’ospitalità diffusa. « Un successo, complimenti», la gratifica Messner che esalta il ruolo del taulà dei bos come futuro motore di queste iniziative. Ed è di ieri lo studio da parte della società che gestisce le navette da passo Cibiana per il Rite di allargare il servizio fino al taulà (domani l’apertura) e magari anche fino a Cortina e a Calalzo. E’ Messner stesso ad appassionarsi alla prospettiva di un collegamento diretto con Cortina, anche in ambito culturale. E da questo punto di vista allarga l’orizzonte. «So di gruppi di turisti asiatici e delle società che li gestiscono interessati a visitare Venezia e Monaco, passando per le Dolomiti. Perché non creare una linea diretta di bus, con sosta a Cortina e sul Rite?». Una sfida, dice Messner, da sottoporre al prossimo governatore della Regione.

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