Il referendum non raggiunge il quorum

Solo il 37.79% degli elettori ieri si è recato ai seggi. Zandonella del Comitato: «Sapevamo che era difficile»
Di Livio Olivotto

COMELICO SUPERIORE. Come era ampiamente prevedibile il quorum del 50% di votanti per la validità del referendum si è rivelato un muro insormontabile. La giornata di votazioni a Comelico Superiore si è svolta regolarmente nelle quattro sezioni, con un maggiore afflusso nell'arco del pomeriggio. Alle 23 avevano votato complessivamente 913 elettori, il 37.79% di 2.416, mentre alle 19 i votanti erano stati poco più del 32% e alle 12 soltanto l’11.45%. A mezzanotte, quando erano arrivati all’ufficio elettorale del comune i risultati delle prime due sezioni, i “si” erano 304, i “no” 28, e 3 le schede bianche.

Nonostante tutto Stefano Zandonella, uno dei promotori del Comitato, esprime la sua soddisfazione. «È stata un’esperienza formativa ed estremamente positiva. Sapevamo che era quasi impossibile raggiungere il quorum, però il fatto che abbiano votato 913 persone per noi comunque è un grande successo. Abbiamo dimostrato che è possibile scuotersi dall'apatia e darsi da fare in prima persona per il nostro territorio. La risposta dei cittadini è stata ottima. In tutti e quattro gli incontri informativi nelle frazioni la sala era stracolma e l'interesse altissimo. Abbiamo stretto contatti importanti con i rappresentanti di diversi organismi con problematiche analoghe alle nostre. In sintesi abbiamo operato effettivamente per dimostrare che la nostra iniziativa era finalizzata ad unire, non a dividere».

Quali sono gli altri aspetti positivi di questa esperienza?

«Sicuramente quello di aver coinvolto molti giovani sulle problematiche del nostro territorio. Si dice spesso che i giovani sono superficiali o che comunque non sono attenti ai problemi locali. Non è così. Nel nostro gruppo erano almeno una decina, tutti molto motivati e convinti di dover agire per il bene del Comelico».

Più volte il Comitato referendario ha affermato di non voler entrare in politica volendo distinguere chiaramente l'iniziativa dalle problematiche amministrative, tuttavia tra poche settimane vi saranno le liste e a fine maggio si voterà per le comunali. «Confermo che nè io, ne altri componenti del comitato intendiamo candidarci per le amministrative. Lo abbiamo sempre sostenuto e non lo smentiremo certo ora. È chiaro però che non intendiamo votare candidati alla carica di sindaco che abbiamo boicottato l'iniziativa referendaria. Per adesso festeggiamo ugualmente tutti insieme la conclusione di una esperienza comunque valida e importante».

Non è sorpreso il sindaco, Mario Zandonella Necca. «L'espressione è chiara e già con i dati parziali dell’affluenza delle 19 era chiaro che non si sarebbe raggiunto il quorum. E come sempre un ruolo abbastanza rilevante lo ha avuto il numero importante di iscritti all’Aire», dice. «Ho sempre pensato che non fosse questa la strada, prendiamo atto che ci sono alcuni aspetti dei referendari condivisibili, ma è la cura proposta che è sbagliata. Bisogna rivendicare i nostri diritti con quanto sta scritto nell'articolo 1 del decreto Delrio che riconosce anche alle province montane confinanti con Stati esteri nuove competenze e con l'articolo 15 dello statuto veneto». Resta comunque il fatto che un risultato il referendum lo ha raggiunto di sicuro, quello di mettere in prima pagina il senso di disagio e le difficoltà di chi vive e lavori in montagna, specialmente al confine con l'Alto Adige e il Friuli.

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