Il regalo di Natale più bello Fabio è tornato a casa
FELTRE. Fabio Vettorel è a casa. Dopo 168 giorni di esilio forzato trascorsi fra celle (ben 142), aule di tribunale e camere in affitto ad Amburgo, prima da «prigioniero politico» e ora da uomo libero, il 19enne feltrino è finalmente tornato nella sua Feltre. È atterrato ieri alle 18. 47 all’aeroporto di Venezia dopo essersi imbarcato, senza intoppi, all’aeroporto amburghese. Ha preso un volo diretto Easyjet in compagnia della madre Jamila Baroni, la sua prima e più agguerrita sostenitrice. La deroga all’obbligo di firma e di permanenza sul suolo tedesco è stata concessa dal Tribunale agli avvocati difensori Gabriele Heinecke e Arne Timmermann, che hanno così ottenuto pochi giorni fa la possibilità per il loro assistito di trascorrere le festività natalizie assieme ai suoi cari, non in Germania come si temeva in un primo momento, ma nell’amata e a lungo mancata Italia.
Il permesso che gli è stato concesso sarà valido per una decina di giorni. Giusto il tempo di passare il Natale, Santo Stefano e se tutto va bene anche Capodanno a Feltre, per poi fare rientro ad Amburgo e immergersi di nuovo nella straniante “normalità”, quella delle tre firme a settimana al commissariato di polizia di Altona, delle riunioni con gli avvocati nello studio di Colonnaden e della prossima, temuta udienza all’Amtsgericht: quella del 3 gennaio. È atteso un nuovo testimone, l’autista di un camion rimasto bloccato nella Rondenbarg durante lo scontro tra il corteo dove marciava Fabio e il corpo speciale Blumberg. Ma pare non per aver visto Fabio.
I prossimi saranno dieci giorni di festa, non soltanto con gli amici che non hanno potuto brindare alla sua liberazione, ma anche con tutte le persone che hanno seguito il caso Vettorel con tanta passione e che vorranno approfittare dell’occasione per dargli un saluto, un abbraccio e un augurio di buona fortuna, affinché questa vicenda possa presto finire. Fabio Vettorel è imputato per non essersi allontanato da un corteo ibrido che il 7 luglio è stato fermato e poi disperso mentre tentava di raggiungere il centro di una Amburgo presidiata dalla polizia, nella quale si stava svolgendo il consesso dei 20 superpotenti della terra, noto come G20. Al momento non esistono prove a suo carico, ma ha già patito 4 mesi e mezzo di carcerazione preventiva per presunto pericolo di fuga.
Francesca Valente
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