Il restauro fa rivivere la chiesetta di Bardies
Mel. Dedicata a Sant’Antonio Abate, domenica è stata teatro di una visita con la Soprintendenza
MEL E LENTIAI. La chiesetta di Sant’Antonio Abate, a Bardies di Mel, sta cominciando a risplendere di nuova luce. E domenica scorsa la Sopritendenza, con la guida dell’architetto Silvana Rotondo, ha offerto la possibilità di visitare il cantiere e conoscere come stanno procedendo i lavori di restauro. Una settantina le persone presenti all’evento, intitolato “Le pietre si raccontano”. C’erano anche i sindaci di Mel e Lentiai, Stefano Cesa e Armando Vello, e il parroco di Lentiai, don Luca Martorel.
La visita guidata ha permesso ai presenti di scoprire le tecniche usate nella realizzazione degli affreschi e di osservare da vicino il delicato lavoro svolto dai restauratori. A giugno hanno infatti preso il via gli interventi di restauro e messa in sicurezza degli intonaci e degli affreschi. Questi ultimi – realizzati da Giovanni da Mel con l’obiettivo di rappresentare la vita di Sant’Antonio Abate – sono ora visibili in tutta la loro bellezza. Ma si tratta solo di una prima fase del loro recupero: per completarlo ci vorrà uno stralcio successivo, per cui sarà necessario recuperare ulteriori fondi.
Le opere in corso sono state finanziate grazie a un contributo della Fondazione Cariverona di 80 mila euro e a un altro di 73 mila della Cei. La Rotondo, che oltre ad aver realizzato il progetto è anche direttore dei lavori, ha spiegato domenica che il pavimento della chiesetta è stato rimosso completamente per tornare all’antico livello di calpestio. Sul fronte affreschi, i primi risalgono al 1300, gli ultimi sono di fine 1500.
L’antica chiesetta di Sant’Antonio Abate, fra le più belle della Valbelluna, era già stata oggetto di interventi tra gli 2013 e il 2014, quando si era proceduto alla riqualificazione del sagrato e al rifacimento delle fondamenta. Un progetto curato dal Comune di Mel e che era stato finanziato con 100 mila del Gal e con 60 mila dall’amministrazione. Il tutto all’interno di un piano più ampio, condiviso fin dall’inizio con la Soprintendenza e la diocesi di Vittorio Veneto, e che ha come obiettivo anche la salvaguardia degli affreschi interni.
Il restauro della chiesetta è stato sollecitato negli anni da più parti, per dare seguito al percorso di recupero del patrimonio culturale delle chiesette in Valbelluna che ha visto la realizzazione di interventi anche ai luoghi di culto di San Donato, Ronchena e Villapiana. Per la chiesetta di Sant’Antonio Abate, oltre alle amministrazioni di Mel e Lentiai, sono da anni scesi in campo il comitato frazionale di Bardies, il Gruppo Natura Lentiai e la parrocchia Santa Maria Assunta. La località di Bardies, d’altro canto, sta diventando un polo di attrazione culturale, storico e naturalistico: basti pensare, per fare alcuni esempi, al ponte romano in fase di restauro e al sentiero dei laghetti della Rimonta.
(m.r.)
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