Il rifugio Antelao senz’acqua da giugno

La famiglia Marchetto, che gestisce la struttura a Pieve di Cadore, ha chiesto al Cai di Treviso, che è il proprietario, di intervenire al più presto
Il Rifugio Antelao ha cambiato gestione. Il Cai di Treviso l'ha affidato alla giovane Silvia Da Forno che sara' aiutata dal resto della famiglia
Il Rifugio Antelao ha cambiato gestione. Il Cai di Treviso l'ha affidato alla giovane Silvia Da Forno che sara' aiutata dal resto della famiglia

PIEVE DI CADORE

Una vicenda priva di contorni polemici, ma dietro la quale si cela un disagio non di poco conto per un rifugio di montagna, per di più nel cuore della stagione estiva.

Dal 29 giugno il rifugio Antelao di Pieve è senz’acqua. Colpa di Vaia, con tutta probabilità, e per questo impossibile da additare alla mancanza di qualcuno, privato o istituzione che sia. Fatto sta che i gestori del rifugio, Mauro Marchetto, la moglie Claudia Martinelli, i suoceri Ferruccio ed Angelina e, perché no, anche il cane labrador Russell, mascotte della struttura, stanno facendo i salti mortali per garantire un’apertura quotidiana regolare. «Abbiamo avuto la possibilità di attingere acqua da una cisterna situata a poca distanza dal rifugio, in località forcella Antracisa», racconta Mauro Marchetto, «ci siamo armati di pazienza, soprattutto mio suocero Ferruccio che tutti i giorni, con il suo mezzo, fa la spola per riempire le taniche necessarie al sostentamento del rifugio. Abbiamo calcolato che ogni giorno, per mandare avanti il rifugio, servono 700 litri d’acqua. Finora abbiamo attinto alla cisterna 14mila litri». Inizialmente «la cosa ci ha mandato in crisi, abbiamo anche pensato di chiudere» prosegue Marchetto, «poi, per fortuna, le cose sono cambiate. Ci siamo rimboccati le maniche cercando la soluzione migliore che in poco tempo abbiamo trovato».

Il disagio è da rimandare, con tutta probabilità, al passaggio della tempesta Vaia sul territorio cadorino che non ha risparmiato neanche le falde sotterranee. «Abbiamo contattato di recente un geologo che è venuto a fare un sopralluogo», prosegue il gestore, «adesso passerà tutto nelle mani del Cai di Treviso, proprietario della struttura di cui noi siamo i gestori da cinque anni. Di fatto i problemi sono nella falda, situata un chilometro a monte del rifugio, dal quale abbiamo sempre attinto acqua. Dalla fine di giugno, però, le cose sono cambiate. Le tubature non pescano più perché la falda si è abbassata. Quando piove la situazione migliora, ma bastano due giorni e l’acqua torna a mancare».

Sostegno ai gestori del rifugio Antelao è arrivato dal sindaco di Pieve, Giuseppe Casagrande che ha invitato il Cai di Treviso ad intervenire per risolvere il problema, ma al tempo stesso ha messo in moto la sezione Cai di Pieve che si è offerta di prestare supporto al rifugio, mettendo a disposizione una cisterna situata su un terreno di proprietà. «Seguiamo la vicenda con grande attenzione, il rifugio Antelao così come il Tita Barba, sono una risorsa fondamentale per il comune di Pieve in termini turistici», ha sottolineato il primo cittadino.

Ad oggi risulta difficile stabilire come e quando verrà risolto il problema. «Il nostro rifugio è aperto anche in inverno, ma questo non ci preoccupa perché in quel caso il gelo non ci permette di utilizzare acqua corrente, speriamo di poterla riavere l’estate prossima», conclude Marchetto che coglie l’occasione per tracciare un primo, parziale, bilancio della stagione in corso. «Siamo molto soddisfatti, abbiamo ogni giorno tanta gente. Qualcuno a volte disdice la prenotazione impaurito da previsioni meteo che puntualmente si rivelano sballate ma non ci lamentiamo». —


 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi