Il Rifugio Boz in mani sicure: la gestione a Erika e Andrea

FELTRE
«Si crea un legame con il territorio e le persone, non è un semplice lavoro, è un modo di vivere. Ho deciso di partecipare al bando perché tutto questo mi mancava». Erika De Bortoli, dopo sette anni al Dal Piaz, è la nuova gestrice del rifugio Boz insieme al compagno Andrea Marchetti. Il Cai ha scelto loro, al termine di un lungo e articolato processo di selezione: «Il nuovo nella continuità», questo il titolo scelto dalla sezione di Feltre del Club alpino italiano per annunciare l’affidamento della struttura in località Neva, a quota 1.718 metri, che per 39 anni è stata aperta da Daniele Castellaz e la moglie Ginetta, e adesso si appresta a vivere un nuovo capitolo della sua storia, a iniziare da giugno, forse prima se si riusciranno ad anticipare i tempi.
«Quando Daniele e Ginetta hanno lasciato, l’idea è nata subito e abbiamo deciso di partecipare al bando, perché siamo in due. Non parto da sola», racconta Erika De Bortoli, che gestisce un’azienda agricola dedita all’allevamento di bovini allo stato semibrado e alla coltivazione di fagioli e mele (pom prussian), mentre Andrea Marchetti è maestro di sci.
Insieme svilupperanno l’escursionismo lungo i due versanti delle Vette Feltrine e particolare attenzione riserveranno in rifugio a famiglie e giovani. «Nascerà un progetto nuovo. Al Boz porto la mia esperienza e i miei prodotti», spiega Erika De Bortoli. «È un rifugio un po’ diverso dal Dal Piaz. Ci sono molte famiglie che lo frequentano perché c’è un po’ meno dislivello e quindi abbiamo deciso di prestare attenzione a questo, con semplici cose. Dal seggiolino per bambini per l’interno, a qualche gioco di legno di fuori, al fasciatoio nei bagni per far sì che nel momento in cui arriva una famiglia con un bimbo, si senta a casa. Quello di sentirsi a casa è il principio che avevano Daniele e Ginetta e che porteremo avanti».
Non c’è ancora una data di apertura, che può andare da fine maggio a giugno. «Sarà da vedere con il Cai», spiega Erika De Bortoli, considerando anche i lavori in programma per rinnovare la cucina. «I tempi sono da calibrare con la sezione». C’è tanta voglia di cominciare la nuova avventura. «Siamo felici e pieni di entusiasmo», conferma. «Sappiamo che abbiamo un po’ di responsabilità, nel senso che sentiamo le aspettative nei nostri confronti e speriamo di non deluderle. Ho ricevuto in poco tempo cinquanta-sessanta messaggi Whatsapp sul telefono, quindi di gente che ci vuole bene ne abbiamo tanta e sono tutte amicizie che ho creato al Dal Piaz. Spero di non deludere le aspettative di nessuno, ma se si fanno le cose per bene non credo che succederà». —
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