Il risveglio di Cortina passa per i Mondiali di sci «Una sfida da vincere»

La manifestazione del 2021 rappresenta una grande occasione di rilancio «Bisogna migliorare impianti, servizi e viabilità». Sognando i Giochi
epa07297017 General view of the Tofana Ski Area during the women's Downhill race of the FIS Alpine Skiing World Cup in Cortina d'Ampezzo, Italy, 18 January 2019. EPA/JOHANN GRODER
epa07297017 General view of the Tofana Ski Area during the women's Downhill race of the FIS Alpine Skiing World Cup in Cortina d'Ampezzo, Italy, 18 January 2019. EPA/JOHANN GRODER



Cortina fa finalmente i conti con se stessa. La scadenza del 2021 non consente ulteriori distrazioni, un Mondiale non si improvvisa. E in questi giorni dedicati alla Coppa del Mondo di Sci femminile la regina delle Dolomiti sembra essersi finalmente risvegliata da un lungo letargo.

Non è più tempo, infatti, di guardarsi allo specchio, né di vivere sugli allori conquistati (con merito) con le Olimpiadi del 1956. Una fama che regge ancora oggi, ma che stride con la qualità generale dei servizi, della viabilità, dell’impiantistica e della ricettività. Non basta più, insomma, qualche colpo di belletto, ma occorre un restyling più deciso se si vuole competere.

Luci e ombre

«Frequento Cortina da 25 anni – commenta Alberto Zanatta, 50 anni, presidente di Tecnica/Nordica – e credo che nel tempo qui si sia andati più indietro che avanti se pensiamo che una volta, solo per fare un esempio, partiva dal centro città la funivia che portava in Tofana, mentre adesso i turisti sono costretti ad andare in macchina da un impianto all’altro. E spesso a litigare per trovare un parcheggio libero».

I fari della Coppa del Mondo illuminano, quindi, anche le zone d’ombra: dalla viabilità ai parcheggi, appunto, dalla condizione delle strutture e delle infrastrutture, per finire alla capacità di fare squadra. «Non vedo in giro molte gru – fa eco Dino Tabacchi, già titolare della Salmoiraghi e Viganò, poi venduta alla Luxottica di Leonardo Del Vecchio – e non è un bel segnale. Ma va detto però che l’organizzazione di questa Coppa del Mondo di sci dimostra un netto passo in avanti ».Tabacchi conosce Cortina dal 1955, da quando aveva dieci anni. «Le Olimpiadi del 1956 – racconta – le ho seguite con mio padre Guglielmo (che è stato il fondatore della Safilo) ed il mio primo ricordo è proprio il palazzo del ghiaccio, l’hockey ed il pattinaggio artistico. I Mondiali 2021 sono una grande occasione, da non perdere, soprattutto per togliere traffico dai centri abitati».

«Mondiali, e speriamo Olimpiadi, possono davvero essere l’occasione per cambiare marcia, con servizi di qualità» , conferma Zanatta che guida un gruppo che, vendendo 1 milione di sci e 400. 000 paia di scarponi, ha chiuso il 2018 con un fatturato di 395 milioni e che è fra gli sponsor della Fondazione Cortina 2021, organismo presieduto da Alessandro Benetton. Così come sponsor è la Leitner di Vipiteno, leader nella costruzione di funivie, seggiovie, ma anche gatti delle nevi e impianti di innevamento, 900 milioni di fatturato a fine 2018. «Siamo orgogliosi – sottolinea il presidente Anton Seeber, classe 1973 – di affiancare la Fondazione nel cammino che ci porterà ai Mondiali 2021. Una grande opportunità per presentare al mondo il fascino di Cortina ed al contempo l’intraprendenza del suo tessuto economico, dagli albergatori ai commercianti, dagli impiantisti agli artigiani. Solamente lavorando assieme, facendo sistema, abbiamo la grande opportunità di affermare la centralità del nostro Paese sulla scena internazionale». L’imprenditore “foresto” insomma ci crede.

Il risveglio

E ci crede anche l’imprenditoria locale. Come afferma Luca Barbini, presidente uscente di Confindustria Belluno Dolomiti, nato proprio nel 1956. «Mio nonno costruì qui una casa nel 1936, io ci vengo fin da piccolo. Allora Cortina era la stazione invernale top in Europa: ricordo le serate con i Vip degli anni ’60, con Gunter Sachs e Brigitte Bardot, che cenavano al Caminetto arrivando in elicottero. Poi si è perso terreno, non c’è più l’aeroporto e nemmeno una piscina. Non è più possibile, poi, vedere alberghi chiusi da anni in centro». «Ora è tempo di una svolta, perché Cortina ha pregi indiscutibili, un paesaggio unico, montagne impareggiabili, – conclude Barbini – ma bisogna lavorare tanto e in fretta, ad iniziare dai collegamenti fra gli impianti di risalita, da pensare anche, se possibile, come sistemi di trasporto urbano. Leitner non è stata forse chiamata a risolvere problemi di traffico a Città del Messico? » —



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