Il ritorno alla valle dell'orso

Angiola Tremonti domani a Lorenzago con il libro che racconta la sua vita
Angiola Tremonti e una sua opera
Angiola Tremonti e una sua opera
Una volta i Tremonti venivano dal Passo della Mauria, ora è più facile che giungano in Cadore in autostrada uscendo a Pian de Vedoia o in treno fino a Calalzo.  Racconta Antonio Ronzon che il ceppo della famiglia Tremonti fu un Endrico "de Tremonzo", oggi Tramonti in provincia di Udine, e che costui si stabilì a Lorenzago prima del 1399.  Nel 1408 era conosciuto come Eudrico Tramontino e figura come possessore di alcuni appezzamenti in Oltrepiave. Tutto ciò nasceva dal fatto che fin dai tempi più antichi i Tramontini erano soliti fare commercio di biade e di vini, che importavano in Cadore attraverso i Forni Savorgnani utilizzando per il trasporto delle mule. Un piano sulla vecchia strada del Mauria, in località Mieròn, è detto ancora Pian delle Mule proprio perché qui i mercanti friulani facevano sosta con gli animali da soma, consuetudine durata almeno fino all'apertura della strada d'Alemagna.  Oggi di quel ceppo antico due sono sotto le luci della ribalta, poiché al ben noto e "visibilissimo" Giulio Tremonti, si è aggiunta la sorella Angiola, che, nata a Sondrio e residente a Cantù, dopo essere riuscita, non senza fatica e attraverso esperienze diversissime, a ritagliarsi un suo spazio, invero più artistico che politico, è ritornata alle valli dell'infanzia per far conoscere le sue sculture, il suo libro, e, naturalmente la sua vita.  Una vita non facile, in cui l'arte è stata però il filo conduttore salvifico ed esorcizzante, passando attraverso affresco, incisione, scultura, oreficeria e via dicendo, fino ad arrivare a quelle "Mabille", sculture che esaltano il miracolo della fecondazione e della vita e che da pochi giorni brillano di autentica luce interiore sotto il campanile di Cortina e presso il Grand Hotel Savoia.  Ma c'è soprattutto il suo libro, appena uscito, "La valle degli orsi" (Ed. Bompiani) a suscitare curiosità ed interesse, proprio perché rappresenta il consuntiva di una vita intensa, costellata da scelte, imprese, svolte e perfino missioni, all'insegna di una passione del vivere in cui non mancano certo incontri e scontri, a cominciare dall'ombra fin troppo ingombrante del "Giulietto nazionale", come lei stesa definisce il famoso fratello.  Una vita che ha conosciuto a Lorenzago molti giorni sereni dell'infanzia, come si evince dal titolo stesso del libro, che riporta a quella riposta Val dell'Orse che giace a nord di Col Audoi, tra i fienili Mandre e i Fienili Dumelle, vicino al Rio Romotoi, a circa 3 km dal paese. Certo gli orsi non c'erano più quando lei era bambina, ma restava, ieri come oggi, il fascino dell'esplorazione, della natura, del mistero, cui non può sottrarsi neanche l'adulto di oggi quando s'inoltra nel Parco dei Sogni alla ricerca della Regina del Bosco perduta, o s'avanza ancora più in là verso la Vizza Nuova o il Rio Val de Pena.  Ma Angiola non ha solo legato la sua infanzia a Lorenzago, giacché ha continuato a frequentare il Cadore per tutta la vita, legandosi a Lozzo in particolare, dove soggiorna frequentemente. Anche il fratello ministro è spesso presente, soprattutto d'estate a Lorenzago e qui ha organizzato alcuni vertici politici.  La presentazione del libro di Angiola Tremonti sarà un po' occasione e mezzo per ricucire tanti brani di questa rapsodia vitale che riporta all'infanzia sì, ma pure alla maturità, di un'artista che ha sempre rifiutato gli stereotipi e cercato di essere anzitutto se stessa. Il libro è già stato presentato a Cortina, Pieve ed Auronzo, approderà a Lorenzago domani quando, alle 18, Ennio Rossignoli sarà con l'autrice nella Sala del Cinema.

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