Il saluto al Settimo, che va in missione
BELLUNO. Il Settimo Alpini sta per partire per l’Afghanistan. C’è già stato, due anni fa, e ha pagato un alto tributo di sangue all’opera di pacificazione e di messa in sicurezza di quei martoriati territori. Ora ci ritorna, nei primi mesi dell’anno nuovo. E ieri mattina, durante la celebrazione della festa delle Forze Armate, il prefetto Maria Laura Simonetti, che ha tenuto l’orazione ufficiale, ha voluto ricordare questo importante e pericoloso impegno che gli alpini del Settimo si apprestano a svolgere.
Sotto una pioggia battente, in piazza Duomo l’Esercito, i carabinieri e la guardia di finanza hanno allestito alcuni stand in cui hanno esposto attrezzature e mezzi del loro lavoro. Sotto i portici della prefettura, al riparo dalla pioggia, le autorità militari e civili hanno ascoltato la lettura del messaggio per il 4 novembre del presidente della Repubblica e del ministro della Difesa.
Di fronte, sulla piazza, il picchetto d’onore formato da alpini, carabinieri e guardia di finanza, oltre ai rappresentanti delle associazioni d’arma e ai due gonfaloni del Comune di Belluno e della Provincia.
Il prefetto ha ricordato come la terra bellunese sia generosa e forte. «Qui si è incentrata la difesa della patria durante la prima guerra mondiale».
Maria Laura Simonetti ha ricordato «le nuove frontiere» che devono essere ora difese, contro cui combattere: la malavita, il terrorismo.
Poi ha citato l’Afghanistan, una terra martoriata «dove i soldati italiani stanno aiutando a ripristinare condizioni di sicurezza, indispensabili per un vivere civile e democratico, per risollevare le sorti di quella terra martoriata». Una terra che solo pochi giorni fa ha chiesto un nuovo sacrificio all’Italia, la vita di un giovane alpino ligure.
La banda Città di Belluno ha accompagnato dal punto di vista musicale i vari momenti della cerimonia.
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