Il sangue di Papa Wojtyla in Cadore
La reliquia di San Giovanni Paolo II stamattina in processione a Domegge e poi nella chiesa pievenale di San Giorgio
La reliquia trafugata con il sangue di Giovanni Paolo II, rubata due notti fa insieme ad una croce..ANSA/WEB/++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY. NO ARCHIVES ++
DOMEGGE. Venticinque anni dopo torna Papa Wojtyla. Stamattina, alle 10.30, una straordinaria reliquia di San Giovanni Paolo II, una goccia del suo sangue sarà portata in processione dalla chiesa della Madonna della Salute di Collesello alla chiesa pievenale di San Giorgio, dove rimarrà esposta sino al 22 luglio. La solenne celebrazione, alla quale parteciperà l’intero Cadore fa memoria della visita che Karol Wojtyla fece a Domegge il 30 agosto 1992. In verità, il Papa polacco aveva messo in programma la recita dell’Angelus in piazza a Domegge giusto 25 anni fa, perché il suo soggiorno era in agenda per i primi di luglio.
Complicazioni alla salute lo convinsero a posticipare la vacanza di due mesi: «È con grandissimo affetto che salutiamo il nostro Pontefice, che nessuno a Domegge dimentica durante quella straordinaria mattina domenicale che l’allora Papa volle donarci» sottolinea il sindaco Lino Paolo Fedon. Un incontro breve, quello di Wojtyla nel 1992, ma che richiamò a Domegge tutto l’alto bellunese, con i pellegrini molto preoccupati delle condizioni di salute del pontefice cadorino: «Non potrò mai dimenticare quanto Giovanni Paolo II ci disse in quell’occasione», riprende Fedon, «propose i lavoratori cadorini, quelli dell’occhialeria in particolare, come un modello di operosità, che aveva le sue radici più profonde nel senso del lavoro e del sacrificio, ma che nel tempo stesso sapeva guardare avanti».
Il sindaco è convinto che quell’intervento di Wojtyla segnò positivamente il futuro dell’occhialeria cadorina, accompagnandola lungo la crisi e poi facendola risorgere. L’incontro era stato voluto proprio dal mondo dell’occhialeria, lavoratori ed imprenditori, che nell’occasione diedero aiuti consistenti per i poveri. Questa mattina, dopo la processione, seguirà una messa solenne.
Il 5 luglio, alle 21, ci sarà la proiezione sul sagrato della chiesa pievenale dell’Angelus del 30 agosto 1992: «Quell’Angelus fu molto particolare», racconta il parroco di Domegge don Simone Ballis, «Wojtyla era reduce da un delicato intervento chirurgico tanto che inizialmente la sua visita in Cadore venne annullata. Furono gli stessi medici a consigliargli di recarsi in montagna dove l’aria buona l’avrebbe aiutato nel decorso post operatorio. Fu proprio Papa Giovanni Paolo II a raccontare questo episodio nel corso di quell’Angelus che ancora oggi rappresenta per i nostri fedeli un momento ricordato con grande affetto».
Il programma delle commemorazioni della visita di Papa Giovanni Paolo II a Domegge prevede per il 7 luglio la recita del rosario animato, l’8 luglio la messa cantata a Vallesella di Cadore, il 9 luglio la messa a Grea di Cadore, alle 9 e successivamente a Domegge, alle 10. 30; dal 10 al 13 luglio, dalle 20, alla chiesa pievenale di San Giorgio, ci sarà la preparazione serale alla Festa della Madonna del Carmine; il 14 luglio, alle 20, il rosario animato; il 15 luglio, dalle 20, alla chiesa di San Giorgio, i Primi Vespri solenni della Madonna del Carmine a cui farà seguito, il giorno successivo, alle 18, la messa solenne, presieduta dal vescovo Cristopher M. Zielinski, abate del Santuario della Madonna del Pilastrello di Lendinara. Subito dopo la messa, vi sarà la processione solenne con la statua della Madonna del Carmine e la Reliquia di San Giovanni Paolo II che attraverserà le vie del paese.
Venerdì 21 luglio si terrà, alle 20, l’ultimo rosario animato e, sabato 22 luglio, alle 18, la celebrazione conclusiva, con la messa presieduta da monsignor Giorgio Lise, arcidiacono di Agordo, già segretario dell’allora vescovo Maffeo Ducoli, animata dalla Schola Cantorum di Lorenzago.
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