Il sindacato difende i dipendenti comunali
CORTINA. «E' l'Amministrazione comunale che manca nelle proprie mansioni e non i dipendenti». A difesa del personale del Comune di Cortina interviene con forza Gino Comacchio, segretario Uil Funzione Pubblica di Belluno.
«Il sindaco Franceschi continua a rilasciare dichiarazioni generiche e scorrette nei confronti dei dipendenti comunali», dice il sindacalista, «io registro invece il fatto che abbiamo davanti un'amministrazione comunale che manca puntualmente nell'attività che le è peculiare per produrre l'efficienza. Manca infatti nella fase programmatica. Ad oggi, infatti, la realtà ci dice che l'Amministrazione di Cortina, nonostante i solleciti, non ha sottoscritto il contratto decentrato per il 2014, cosa che andava fatta a fine 2013, nel quale si definiscono gli obiettivi da raggiungere e si decide la ripartizione degli incarichi. Ad oggi manca anche il Progetto neve operai 2014-2015 e quindi, non appena nevicherà, ci si dovrà affidare ancora al solo buon senso dei dipendenti. Ad oggi manca inoltre il regolamento, previsto per legge, sugli incentivi per la progettazione degli uffici tecnici. Per cui, se tiriamo le fila, è l'Amministrazione che non mette i dipendenti nelle condizioni di lavorare al meglio, in quanto manca la programmazione, mancano gli obiettivi e non si rispettano le scadenze».
L'unica cosa che i sindacati condividono con quanto detto da Franceschi è che in municipio il clima non è dei migliori, anzi tutt'altro. Ma, anche in questo caso, dalla Uil fanno dei precisi distinguo. «Se il clima è teso in municipio non è certo per le continue denunce», continua Comacchio, «anche perché quelle anonime per legge non vengono prese in considerazione; le denunce devono essere infatti circostanziate ed avere una paternità precisa. Il clima è teso per i continui demanisonamenti e le esternazioni mediatiche del sindaco. Negli ultimi mesi ci sono state tre cause di lavoro vinte dai dipendenti contro il Comune, cause che hanno costretto l'Amministrazione ad un esborso di denaro pubblico. Che poi un sindaco rilasci dichiarazioni dove dice che è un peccato che in Comune restino i dipendenti che non lavorano, o ancora che c'è chi rema palesemente contro, è assurdo. Il sindaco è il capo dell'Amministrazione e ha gli strumenti ed i mezzi per procedere anche in via disciplinare contro questi ipotetici dipendenti fannulloni. Il sindaco avrebbe il dovere di intervenire in queste situazioni, perchè se non lo fa significa che ne è responsabile. Pertanto restano dichiarazioni che vogliono creare effetto mediatico e niente altro. Per quanto riguarda poi il fatto che Franceschi dica che in Italia non esiste la “responsabilità del non fare”, questa è l'ennesima prova che non conosce la materia".
"Non esiste la “responsabilità del non fare” solo per i politici. I dipendenti - sottolinea Comacchio - ad ogni richiesta hanno un termine di tempo previsto dai regolamenti entro il quale rispondere e, se alla richiesta vi è un diniego, lo devono motivare. E' così da 20 anni. Qui se c'è qualcuno che manca, che lavora in ritardo, e che rallenta la macchina formata dai dipendenti è solo l'Amministrazione che negli atti e nelle scadenze precise e nell'attività programmatoria che le è peculiare è in ritardo; e quindi, al posto di produrre efficienza, produce inefficienza. Da Cortina io registro continue richieste di mobilità mentre in altri municipi non c'è questo desiderio di fuggire».
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