Il sindaco Bogana rassicura «Vicende non collegate»

ALANO DI PIAVE. Nessuna relazione tra l’incendio di domenica notte nella casa scelta dalla cooperativa Integra per ospitare un gruppo di migranti e le polemiche che si erano consumate in paese sull’op...
ALANO DI PIAVE. Nessuna relazione tra l’incendio di domenica notte nella casa scelta dalla cooperativa Integra per ospitare un gruppo di migranti e le polemiche che si erano consumate in paese sull’operazione, contestata dai frazionisti. Anche perché ormai l’emergenza sbarchi è rientrata e di alloggiare migranti in quella casa di Fener non si parla più.


A rassicurare è il sindaco di Alano, Serenella Bogana, che propende per l’ipotesi accidentale in attesa di certezze sull’origine delle fiamme che hanno provocato seri danni all’abitazione, recentemente oggetto di lavori proprio per le prescrizioni date dal Comune.


Il 19 luglio la discussione aveva coinvolto la popolazione di Fener e di Alano riunitasi al centro parrocchiale su invito dell’amministrazione. Proprio il sindaco aveva annunciato che in quella casa, una volta affittata da un privato alla cooperativa Integra del Ceis, sarebbero arrivati ben 19 migranti, provenienti da Senegal e Mali, facendo andare su tutte le furie i presenti, che avevano invitato il primo cittadino ad opporsi alla decisione.


«Non metterei in relazione le due cose», spiega però il sindaco Bogana, «dopotutto è una casa vecchia, non tanto tempo fa c’era stato un cortocircuito, all’epoca stavano facendo dei lavori».


Anche perché, spiega Bogana, il caso dell’arrivo di migranti si è sgonfiato da solo. «Pensiamo che non ne arrivino più», dice il sindaco Bogana, «dalla prefettura non abbiamo più avuto contatti. L’impellenza c’era quest’estate quando c’erano sbarchi continui, ora gli sbarchi sono rallentati e non siamo più in emergenza, penso dunque che tutta l’operazione possa cadere. Ormai comunque la popolazione aveva accettato la cosa, con l’assemblea c’era stato un chiarimento e anche i più riottosi avevano capito».


Proprio il Comune, spiega Bogana, aveva preso posizione: «Avevamo fatto una serie di prescrizioni su lavori da fare prima di poter ospitare persone, prescrizioni concordate con l’Usl, la prefettura e il nostro ufficio tecnico. Erano stati fatti gli interventi, poi è arrivata la comunicazione di fine lavori e poi alla fine non abbiamo più avuto notizie. E questo lo abbiamo detto alla gente, tanto che il clima ormai è tranquillo».




Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi