Il sindaco “cestina” le terme di Caprile

Alleghe, un calcio a 500mila euro di contributi europei. Pra non ci sta: «Una grave incapacità amministrativa»
Di Irene Aliprandi

ALLEGHE

Niente terme a Caprile «non possiamo permettercele». Diventa simbolica, per la povera provincia di Belluno, la scelta del sindaco di Alleghe, Gloria Pianezze, che ha deciso di rinunciare a un finanziamento sicuro di 500 mila euro e di un altro probabile da 70 mila euro, destinati a trasformare il paese in “stazione termale”, un titolo che, dal punto di vista turistico, ormai vale quanto e forse più della neve vera. A darne notizia è Floriano Pra, imprenditore alberghiero, ex assessore regionale al turismo e oggi anche vice coordinatore del Pdl. Pra è arrabbiato con il suo sindaco ma soprattutto deluso, perché in quest’avventura si era speso molto.

«C’è chi dice che le terme andavano a vantaggio mio che sono albergatore», mette subito in chiaro l’ex assessore, «ma allora anche gli impianti di risalita o tutte le altre opere realizzate per decenni ad Alleghe e che invece ne hanno fatto l’economia principale del paese». Sciolti gli imbarazzi sui conflitti di interesse, Pra spiega cosa è successo.

Dopo un primo progetto Interreg (cioè realizzato grazie ai fondi europei in partnership con una località transfrontaliera), il 29 febbraio (ieri) scadevano i termini per la presentazione di un secondo progetto che si sarebbe concentrato sulla valorizzazione dell’acqua termale di Caprile, sulla base di uno studio realizzato dall’Università di Padova e dall’Usl 1, che hanno certificato gli effetti benefici di quell’acqua per la pelle e per le vie respiratorie. Insieme al Comune austriaco di Gschnitz, gli agordini avevano abbozzato un progetto Interreg per la realizzazione di un tunnel ad acqua sulfurea, chiedendo un finanziamento di 500 mila euro.

L’Ue stabilisce che il 15% delle somme investite va finanziato dalle comunità locali, soldi che i Comuni non hanno più e per venire incontro a questo problema Floriano Pra aveva cercato aiuto da varie fonti, fino a trovarlo nella Regione, attraverso l’Usl 1. Tutto bene dunque. E invece no.

A poche ore dalla presentazione del progetto, atto che avrebbe portato a Caprile i soldi di Bruxelles, il sindaco ha deciso di non firmare le carte, rinunciando alle terme.

«Non mi rendo conto di come farà il sindaco a giustificarsi con la popolazione di Alleghe», dice Pra. «Sicuramente si tratta di grave incapacità amministrativa». Pra ricorda che, per ottenere i soldi dell’Ue, bastava presentare la scheda e rinviare a una fase successiva il progetto esecutivo. Inoltre, per quanto riguarda la futura gestione del tunnel sulfureo, Pra si offriva di guidare la cordata di imprenditori che avrebbero gestito l’impianto. L’ex assessore accusa il sindaco di aver scavalcato il consiglio comunale ed eluso gli imprenditori locali come per il Centro Argentin e per il centro servizi dell’Alleghe Funivie.

«Questa leggerezza, in un momento di grave crisi», dice Pra, «porterà tanta malinconia fra la gente della nostra valle. E cosa diremo al comune austriaco che resterà escluso anche lui, alle università di Innsbruck e Padova, alla Regione? Potevamo avere un Comune termale, dare soddisfazione e cure ai cittadini e una boccata d’ossigeno al turismo, una novità assoluta. Le opportunità arrivano anche nelle nostre zone, sole che tante volte l’incapacità e l’incuria non fanno crescere i territori».

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